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Mercoledì 8 ottobre a Montecitorio è stata presentata una proposta di legge denominata Daspo. Il provvedimento mira a colpire alcuni fenomeni piuttosto frequenti nei locali e nelle discoteche italiani (e non solo), quali spaccio e consumo di droga, risse e comportamenti violenti di sorta ed è diviso in due parti: divieto di accesso alle discoteche e modalità operative in capo ai locali.

Per quanto riguarda le discoteche, i gestori avranno il compito di indicare un responsabile appartenente all’ordinamento giuridico (ex. una guardia giurata), che a sua volta dovrà collaborare con le forze di Polizia segnalando i nomi di chi si rendesse responsabile delle azioni sopracitate. All’interno del locale, invece, compito di questo responsabile sarà prevenire, osservare e controllare tutti i movimenti legati al possibile spaccio o consumo di droga (insomma fare l’avvoltoio sulla spalliera della situazione).
Una volta beccati a farvi o ad aiutare qualcuno a farsi, invece, saranno cazzi amari. Nello specifico:

  • se ti sorprendono a spacciare, consumare o tenere in tasca droga (o se comunque ti è capitato negli ultimi cinque anni e per questo hai subito una condanna), ti becchi un divieto a tornare nel locale o discoteca e nelle sue più o meno immediate vicinanze e una multa dai 3 ai 10 mila euro;
  • se causi o resti coinvolto in una rissa (o, vedi sopra), rischi il già citato divieto e una multa dai 10 ai 40 mila euro e una gita in gattabuia che potrebbe durare da uno a tre anni (quindi, in ogni caso, preparati a metterti comodo, molto).

Compito di emettere il divieto di accesso ad un determinato locale e/o discoteche sarà del Questore, che provvederà anche a trasmettere l’elenco delle persone soggette a questo divieto a tutti i locali e le discoteche dell’area di sua competenza.
Attenzione, se pensate di essere intoccabili perché siete minorenni, vi sbagliate di grosso: saranno perseguibili anche i minorenni a partire dal quattordicesimo anno di età (anche se, probabilmente, se rientrate in questa fascia di età fareste meglio a restare a casa a bere latte e cioccolato piuttosto che in giro a drogarvi, e scusate il moralismo).

Ma veniamo alla parte divertente: tra i fautori della proposta di legge figura anche lui, l’unico e inimitabile Renato Brunetta:

Probabilmente il piccolo Renatino serba ancora tanto rancore ripensando a quando, giovane ribelle e anticonformista, andava in discoteca senza mai riuscire a procurarsi la droga perché nessun pusher riusciva a vederlo (neanche a dirlo, il poverino rimaneva sempre troppo nascosto in mezzo alle gambe di persone “normo-alte”).

Ma non è finita qui: il provvedimento è fortemente appoggiato da Fabrizio De Meis, general manger del Cocoricò, discoteca della riviera romagnola nota per la più impensabile e totale e assoluta presenza di droga al suo interno. Insomma, un luogo dove scene come questa non si vedono mai.
Riguardo la Daspo, Meis ha dichiarato che “la proposta di legge si muove nella direzione di apportare una rivoluzione culturale all’interno delle discoteche: il messaggio che deve passare è che divertimento e sicurezza sono due concetti che possono andare di pari passo. Una linea che il Cocoricò sposa e che ha voluto condividere sensibilizzando le istituzioni locali e nazionali affinché prendessero coscienza dell’esigenza di disciplinarla attraverso una norma specifica. Siamo certi che questa proposta di legge, una volta concluso il suo iter, darà anche ai gestori delle discoteche maggiore autonomia di intervento, in collaborazione con le forze dell’ordine e specifici strumenti di controllo. Questa proposta di legge risponde alla nostra richiesta di aggiornare gli strumenti legislativi del settore. Certo, questo è un primo passo e molto c’è ancora da fare”.

Tutto molto bello e sano ed esemplare, a livello teorico, ma siamo proprio sicuri che sia anche solo vagamente utile, per non dire applicabile?