kings of leon shot for nme magazine, location elms lester painting rooms

A Franklin (gioioso, rurale e sperduto paese del Tennessee), il sindaco viene scelto ad una gara dove vince chi abbatte più alberi con un coltello a serramanico, ma solamente dopo aver passato una dura selezione dove ci si accerti che un suo rutto sia in grado di superare i 120 db.

La giovenù viene allevata a carne di castoro e rum fin dalla tenera età, impara ad amare i grizzly che vengono tenuti come animali domestici, a procurarsi il cibo pescando trote a mani nude, e, nell’adolescenza, un po’ per noia, non manca il divertimento dovuto alle bottiglie di Jagermeister spaccate sulla fronte degli amici.

Questo piccolo scorcio sulla vita mondana di Franklin ci aiuta a capire come siano cresciuti i membri dei Kings of Leon, e ci spiega come mai il bassista Jared Followill sia finito a scrivere una serie di tweet specificando che era troppo ubriaco per lavorare al nuovo album, che dovrebbe dare il seguito al loro ultimo LP del 2010 “Come Around Sundown“.

La band parteciperà a numerosi festival europei quest’anno, con qualche nuova traccia, si spera, e forse con una distanza minore alla cirrosi epatica, ormai.

Ubriaconi del cavolo, che pazzi. Ricordiamoli così, quando ancora erano dei gran bravi ragazzi.