Dei problemi di Gino Paoli col fisco ve ne avevamo parlato qualche giorno fa, e da quando è uscita la notizia a difesa del povero  Gino è intervenuto pure Peppe Grillo con hashtag tremendi come #SaporeDiSale. Questa ennesima povera vittima della lunga mano della legge italiana si è dichiarata fin da subito innocente, poco importa se dalle intercettazioni si è sentito dire le seguenti parole:

“Non voglio che si sappia che ho portato soldi all’estero”, seguito dalle parole della moglie:“Bisogna nascondere bene le carte in un posto sicuro”.

Il povero Gino è talmente innocente che ha sentito il bisogno di dimettersi da presidente della SIAE, cosa che farebbe giustamente chiunque non abbia niente da nascondere e di che preoccuparsi. Così ieri sera, seduto nel suo scrittoio, mentre fumava avidamente la pipa, ha scritto una lettera per difendere la sua dignità di persona per bene:

“Cari Consiglieri, alla luce delle vicende che mi hanno coinvolto in questi giorni, mi preme rivolgermi a voi con cui ho condiviso questo percorso di circa un anno e mezzo di intenso e appassionato lavoro. Ci tengo a dirvi che sono certo dei miei comportamenti e di non aver commesso reati. Con il rispetto assoluto di chi sta doverosamente svolgendo il suo lavoro di indagine, intendo difendere la mia dignità di persona per bene. In questi giorni assisto purtroppo a prevedibili, per quanto sommarie, strumentalizzazioni, che considero profondamente ingiuste. Quello che non posso proprio permettermi di rischiare, però, è di coinvolgere la Siae in vicende che certamente si chiariranno, ma che sono e devono restare estranee alla Società. Ho volutamente aspettato qualche giorno a parlarvi per non entrare nella foga di queste stesse strumentalizzazioni. Credo di aver espletato il mio compito di Presidente al massimo delle mie capacità. Sono orgoglioso dei risultati che abbiamo ottenuto insieme, per cui abbiamo combattuto fianco a fianco in battaglie importanti, fino all’ultima in favore dei giovani autori. Rassegno pertanto al presente Consiglio le mie dimissioni irrevocabili, con la certezza che la Siae saprà continuare la sua missione di tutela della creatività italiana. Cordialmente. Gino Paoli”

Noi ci sentiamo di rispondere in un solo modo a questa lettera strappalacrime, abbastanza sicuri di condividere il pensiero di molti: