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“L’Italia è il Paese che amo” recitava un rampante imprenditore pronto a scendere in campo.

Beh, l’Italia è un posto così magnifico che dopo vent’anni di cerone del rampante imprenditore ora succede anche questo: Dj Francesco si butta in politica. La notizia è che non si butta da qualche altra parte, ecco.

Il figlio di Facchinetti (che non vuole essere considerato figlio di papà ma poi va a fare il giudice ai talent col papà cercando di trollare chi lo definisce figlio di papà, confermando ulteriormente di essere figlio di papà) con un lungo post sul suo profilo Facebook ha esternato la volontà di fondare un movimento (chiaramente è vietata la parola “partito”), sottolineando l’obiettivo di “analizzare i problemi e risolverli”. 

Nello snocciolare le proprie considerazioni non si fa certo mancare il qualunquismo di “la politica al giorno d’oggi non risolve le cose ma le peggiora”, nient’altro che il si stava meglio quando si stava peggio 2.0, ma non mancano metafore ben più ardite, tipo questa:

“I giovani al giorno d’oggi sono come delle Ferrari chiuse in un garage.”

Poeta.

Il fulcro del suo programma è risolvere i problemi “come i nostri nonni: LAVORANDO”.

Zio, i nostri nonni hanno fatto la guerra, tu La canzone del Capitano.

La perla finale del post è il sondaggio a suon di like per decidere il nome di questo illuminato movimento. Oggi è l’ultimo giorno per votare, per ora il più quotato è “Volare”.

E in effetti pare proprio difficile che il nostro Francesco torni con i piedi per terra.

Ciao mi chiamo Francesco e sono prima di tutto un padre. Ho 2 figli, Mia e Leone e tra pochissimo verrà al mondo una… Pubblicato da Francesco Facchinetti su Mercoledì 2 marzo 2016