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Tahliah Barnett, “Formerly Knows Astwigs, FKA twigs. Prima era solo twigs, ma non andava bene e pare non andare bene nemmeno dopo il secondo tentativo. Ma chi ha intrapreso questa superflua battaglia legale e che, non pago, continua a invocare diritti che, forse, non sussistono?

Laura e Linda Good, non meglio precisato duo femminile The Twigs, formerly knows as “nessuno vi conosce”.

Insomma, si può riassumere così l’ennesima vicenda legale legata alle band e ai nomi d’arte in genere.

Succede che la band The Twigs aveva contestato il nome scelto dalla Barnett, la quale, per evitare alcun tipo di controversia legale aveva offerto 30 milioni del vecchio conio circa, per far coesistere i due nomi d’arte. Le due ragazze, però non si sono accontentate e hanno cercato di intentare una causa avente ad oggetto l’acronimo “FKA” che a loro dire era più una presa in giro che altro. Infatti, il “Formerly Knows As” introdotto, sarebbe solo un escamotage per continuare a chiamarsi “twigs“, o meglio continuare a farsi riconoscere come tale, ingenerando confusione nel consumatore/utente. La risposta dell’etichetta non si è fatta attendere e diverse sono le band citate, le quali hanno avuto problemi simili, poi risolti agilmente: Dinosaur, diventati poi Dinosaur Jr o i Blink, trasformati in Blink 182. E inoltre, è ormai la normalità che i gruppi musicali utilizzino nomi d’impatto, conosciuti, facilmente riconoscibili ed in alcuni casi con vere e proprie citazioni (consapevoli o meno).

Il mondo del diritto d’autore è un oceano di contraddizioni, vuoti normativi e quindi di tutela, una tutela accordata anche alle controversie più incerte. A voler dare ragione alla band si arriverebbe alla conclusione che la parte di un nome, o anche solo una maiuscola, che compone un più ampio marchio registrato, comporta violazione di quel copyright su quel nome specifico (nel nostro caso The Twigs, rispetto a twigs sul quale si innesta FKA).

Ebbene, la richiesta è stata (per ora) respinta, ma ciò non esclude che potrà in futuro essere riproposta.

Insomma, a prescindere dalla smania di tutela dei propri diritti, che compare nel singolo solo quando ciò può comportare anche un discreto audience, oltreché arricchire il proprio portafoglio, una cosa è certa: nessuno si è confuso e io non sono caduto nella trappola. Continuerò a vivere ignorando completamente la musica delle The Twigs.