Josh Tillman aka Father John Misty aka, in questo caso, Marx John Misty ha rifiutato un’offerta di 250 mila dollari per la registrazione di una cover di I Want It That Way, storico pezzo dei Backstreet Boys, che sarebbe dovuta essere la colonna sonora per uno spot di Chipotle, una famosa catena di ristoranti statunitense.
A comunicarlo lo stesso Tillman durante la sua performance al Newport Folk Festival, nel corso della quale ha arringato la folla con le seguenti parole:
“I just got asked to do a Chipotle commercial not that long ago. I’ll tell you this: They were going to pay me a quarter of a million dollars to sing ‘I Want It That Way’ by the Backstreet Boys. I was like, cool, so then I could just buy, like, two Cadillacs and crash them together. I don’t want your fucking burrito money”.
Queste le riprese del momento:
Poco dopo, ormai preso dal suo comizio, ha rivelato che Bored In The Usa, nona traccia del suo album I Love You, Honeybear, si riferisce in parte al tema della sofferenza, e che facciamo bene a vivere la sofferenza anche se si tratta di una sterile sofferenza borghese, la quale è pur sempre meglio della sofferenza che i tizi che decidono per noi vogliono che proviamo:
“When I wrote this song, I wanted to tell people that it is OK to feel your own pain. Even if it is bourgeois pain that feels inauthentic to you, you have to still feel it, because if you can’t feel that, you’re not going to be able to feel some exotic kind of pain that some people group that you perceive to be more authentic than you has. So let’s just feel our yuppie pain with a song”.
Tornando al post, Father John Misty ha twittato poi così per spiegare la vicenda e la sua posizione a Geoff Barrow dei Portishead e a tutti noi:
https://twitter.com/fatherjohnmisty/status/758039132337647616?ref_src=twsrc%5Etfw
https://twitter.com/fatherjohnmisty/status/758026364481974272?ref_src=twsrc%5Etfw
Quello che cercava di portarci, quindi, erano le sue perplessità in merito ad un genere, cioè quello della musica folk, che poco si sposa secondo lui con certe dinamiche di mercato secondo la quale una canzone può esser scritta o reinterpretata con l’intento di farne la colonna sonora per uno spot pubblicitario.
Spot che, se volete, potete vedere qui:
Forse Tillman ha esagerato, forse no. Fatto sta che lo amiamo anche per questo.
