little_hipsters

Il problema del Nuovo Ordine Mondiale è che tende al voler dominare il mondo, e meno persone lo popolano più è facile dominarlo. A questo punto diventa necessario ampliare quella categoria di essere umano che si riproduce meno ed educare le nuove generazioni alla raffinata arte dell’essere inscopabile.

La categoria in questione è chiaramente quella degli hipster, non solo a causa dei cardigans, ma anche dell’egocentrismo latente che impedisce loro di riprodursi con cose che non siano lo specchio di casa.

Scelta Starbucks come distributrice della compilation musicale perfetta per trasformare i bambini più innocenti in futuri segaioli senza speranza, bisognerà solo apettare.

Purtroppo però, il piano ha un grave difetto: i veri hipster ascoltano solo vinili e tutto quello che avete letto finora è solo una lunga serie di stronzate.

Comunque, ecco a voi la tracklist

01. The Postmarks – “Balloons”
02. Franck Monnet – “Goûtez-Les”
03. Arling & Cameron – “W.E.E.K.E.N.D.”
04. Lisa Loeb & Elizabeth Mitchell – “Catch the Moon”
05. The Free Design – “Kites Are Fun”
06. I’m From Barcelona – “Just Because It’s Different Doesn’t Mean Scary”
07. The Shanghai Restoration Project – “The Schoolboy (Du Shu Lang)”
08. Miho Hatori – “A Song for Kids”
09. Michael Viner’s Incredible Bongo Band – “Bongo Rock”
10. Booker T. and The MG’s – “Soul Limbo”
11. Caspar Babypants – “Stompy the Bear”
12. Great Lake Swimmers – “See You on the Moon”
13. The Beach Boys – “Vegetables”
14. Devo – “Beautiful World”
15. Devendra Barnhart – “Hey Mama Wolf”
16. Boukman Eksperyans – “Mayi A Gaye”