Grimes Saint Laurent Paris

Dovremmo aprire un angolo del fashion qui a DW, davvero. Ma non tanto perché ci piacciono le giacche varsity e le magliette a righe ancora oggi nel 2013, ma piuttosto perché ci sarebbe da indagare su tutta una serie di personaggi della musica che non sapendo cosa fare della loro vita – musica no? Siete tanto bravi! – decidono di lanciarsi nel mondo della moda. Mondo della moda che, da saggio e perspicace qual è, li accoglie a braccia aperte e sforna capsule collection come se non ci fosse un domani, tanto di idioti che si mettono una maglietta con un cane ringhioso se ne trovano a bizzeffe.

Justin Vernon disegna mocassini, A$ap Rocky è il cocco di Raf Simons (sigh), Kanye West – qui canta con tanto di maschera Margiela, che Anna dello Russo spostate proprio – ormai è un veterano, talmente accanito da mettersi con Kim Kardashian perché non ne poteva più del suo stile da tamarra di O.C. e voleva trasformarla in tamarra del ghetto. Fatte queste premesse per me imprescindibili, giungiamo alla nostra Claire Boucher, ovvero colei che mai avresti pensato si lanciasse in quest’impresa disperata.

Invece no, anche Grimes s’è improvvisata designer. Lei, la cui controfrigura sulla copertina di Dazed ancora aspetta di essere pagata, lei che avevamo lasciato ai catfight su Twitter e Tumblr al grido di femminismo is the new black, proprio lei insomma, ha partorito le magliette più orrende che possiate immaginare, al cui confronto le Giuseppe Zanotti by il buon Kanye erano pronte per calzare ai piedi di Kate Middleton.

Il tutto per Saint Laurent Paris, quella nave sperduta tra i ghiacci che è YSL nelle mani di Hedi Slimane.

Ragazzi, davvero, lasciate stare. Nun sapete disegnà.