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Da sempre mi considero una purista dello Spearsianesimo: per conto mio la Golden Age di Britney poteva definirsi conclusa nel 2001 e la mia fede in lei aveva già iniziato a vacillare con Toxic nel 2003.
Nonostante gli scivoloni mediatici e le collaborazioni a mio avviso discutibili con will.i.am, ho comunque sempre difeso igni ferroque la sua memoria di fronte alle critiche più agguerrite, con la consapevolezza che, sebbene siano passati quattordici anni, quel maledetto crop top rosa acceso mi stia ancora di merda.
Drammi preadolescenziali a parte, la settimana scorsa Britney ha lanciato il video di Work Bitch, primo singolo estratto dal suo upcoming album, che ha attirato l’attenzione perfino di Azealia Banks, famosa per remix immondi.
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Dal momento in cui non è mia intenzione pronunciarmi a riguardo, ho provato semplicemente ad immedesimarmi in Britney ed immaginare una sua ipotetica reazione dopo l’ascolto del lavoro della Banks.
Queste le conclusioni:
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