Justin Vernon è Bon Iver, e Bon Iver è Justin Vernon. I due devono essersi confrontati molto ultimamente, ed è da questo confronto che esce l’esito più traumatico possibile per tutti i fanz e gli hipsterz wannabe del giro: Bon Iver non ci sarà più, o almeno per lungo tempo.
Lo dice Pitchfork, lo diciamo noi, lo ha detto soprattutto lui.
Il buon Justin ieri al The Current Local’s Show in diretta radio su Minnesota Public Radio 89.3 ha risposto ad una domanda, una domanda precisa, che recitava così: “Che sta facendo Bon Iver? Recupera la barba perduta? Scrive musica per documentare filonazisti?”.
A questa concreta e decisa domanda, il buon Giustino ha così risposto:
Winding it down. I look at it like a faucet. I have to turn it off and walk away from it because so much of how that music comes together is subconscious or discovering. There’s so much attention on the band, it can be distracting at times. I really feel the need to walk away from it while I still care about it. And then if I come back to it – if at all – I’ll feel better about it and be renewed or something to do that.
Justin Vernon ha bisogno di staccare, quindi, fuori dal progetto Bon Iver, lascia lo smilzo biondo bassista, il batterista ciccione e bianco, il grassone nero che somiglia a Mark Henry di Smackdown, e tutti gli altri che con gli anni sono andati via via aumentando.
Cosa ne sarà ora? È la fine di tutto?
Chi dovrà seguire l’hipster medio?
In questo mare piatto nel quale gli Arcade Fire non aprono più il becco da un po’, dove i Killers passano più tempo dall’estetista che davanti ad un giornaletto porno, ora che anche Justin ci lascia, quale sarà il leader che potrà dar voce a tutti gli hipsterz contemporanei?
La chill wave ed il dream pop basteranno?
Justin vuole forse cominciare un nuovo progetto nu chill?
Io sono dispiaciuto †
Ciao amico mio, noi saremo qui ad aspettarti.
Intanto guardate questa sua apparizione live al Radio City Music Hall a New York, che tra due giorni si autodistruggerà, così come Bon Iver.
