La decisione che ha diviso in due l’opinione pubblica in questi giorni è l’assegnazione del premio Nobel per la Letteratura al cantautore e poeta americano Bob Dylan, scelta piuttosto contestata da alcuni, salutata con immensa riconoscenza da altri.

Sono trascorsi pochi giorni dall’annuncio della vittoria, proclamata dall’Accademia svedese, e Dylan non si è ancora fatto vivo. Voi rispondereste ad una telefonata, se vi stessero chiamando per conferirvi il premio Nobel, vero? Dylan no, ed in Svezia dopo essersi mobilitati in qualsiasi modo per raggiungere l’artista, hanno cominciato a spazientirsi e pensato di cedere, come dichiarato dalla segretaria permanente dell’Accademia Sara Danius:

Ora come ora, non stiamo facendo niente. Ho chiamato e mandato e-mail ai suoi collaboratori più stretti, e ho ricevuto risposte molto cordiali. Per ora è sicuramente abbastanza.

Non che il musicista non fosse noto per la sua estrema riservatezza, che lo allontana dai riflettori ogni qualvolta non si trovi su un palco per esibirsi: il punto, è che l’Accademia lo ricerca per invitarlo ufficialmente a prendere parte alla cerimonia di premiazione indetta per il prossimo 10 Dicembre a Stoccolma, in presenza del Re di Svezia Carlo XVI Gustavo, che consegnerà in persona le medaglie ai vincitori. Alla festa seguirà una cena, durante la quale Dylan dovrebbe anche tenere un discorso. La Danius, tuttavia, non perde le speranze a riguardo:

Non sono preoccupata, penso che si presenterà; se non vuole venire, non verrà. Sarà comunque una grande festa.

Oltre al danno la beffa, considerato che Dylan nel frattempo non si sia affatto dato alla macchia, proseguendo il proprio tour di concerti con una data a Las Vegas lo scorso Giovedì, una al Desert Trip Festival in California ed una a Phoenix Domenica.

Alla ricerca di Dylan, questa storia è divertentissima.