Bjork

Ieri sera Björk si è esibita a Roma, tutto molto bello e tutto molto breve (a detta di alcuni partecipanti).
Niente di nuovo per chi conosce le abitudini della filantropa islandese: arriva in città, ti costa come un intervento al cuore a Boston e in men che non si dica il concerto è già finito.

Come? Vorresti almeno un ricordo vista l’emorragia di cui sei stato vittima per arrivare a permetterti di vederla in concerto? ‘STO PAIO DI CAZZI.

Io ‘sta storia dei flash che danno fastidio non me la bevo, sul palco già di tuo non vedi una sega con le luci che hai addosso e tutto; quindi, considerando che il pubblico non ti punta una macchina a fissione nucleare a mezzo centimetro dal viso, ma dei cellulari da molto molto lontano, puoi anche fare a meno di tirartela con ‘ste pretese del menga, che già di biglietto ti fai pagare uno sproposito…e parliamo di foto non di gente che ti tira secchiate di urina sul palco.

Ecco fate “cartelli” con scritti su divieti del genere, o cose comunque che possono realmente dare fastidio, perchè sarà pure vero che non basta pagare per poter credere di avere il diritto di fare quello che ti pare, ma parliamo pur sempre di foto non di tre dita nel culo da 2000 persone per 1 ora.