La classifica delle vendite degli album italiani è l’ultima cosa che guardo solitamente, ma ogni tanto mi regala qualche gioia, specie quando Coexist degli XX è entrato in top10.

Questa settimana alla cinque ho trovato Babel che, non me ne vogliano i fan dei Mumford & Sons, non è proprio una delle uscite più belle dell’anno e soprattutto è una copia carbone brutta del debut Sigh No More. Mi sono chiesto dunque da dove derivi la richiesta così spropositata di copie di questo album.

Nella società attuale per avere richiesta ci deve essere una offerta di notizie dai media in grado di generare domanda per un prodotto così scadente. E di solito a questo provvedono i media oltre la “nicchia” specifica (musicale, in questo caso). Ecco che indagando ho trovato molti riferimenti in giro a partire da un articolo datato 30 settembre di quei poveracci de Il Giornale dove si parla interamente di loro: “una delle band più apprezzate da pubblico e critica”, “il folk che piace ai rockettari” dice. Dovrebbero informarsi meglio. Per par condicio ho guardato anche alla stampa di centro(sx, chiedo scusa alla sinistra vera) e ho trovato Panorama che li definisce “sorprendenti”, col concerto di Ancona “il più trendy dell’estate”; ancora peggio La Repubblica (link alla ricerca google) dove sapete tutti che c’è Assante-Slowpoke che scopre le cose tre anni dopo (guardate Kanye West, Bon Iver e ora loro): parole al miele e disco considerato “riconoscimento finale”. Non vi parlo de LaRepubblicaXL perchè non ne vale la pena, ma chiaramente è parte di tutto ciò.
Per concludere in bellezza, già nelle news avevo accennato con ironia ai Mumford come ai preferiti di Comunione & Liberazione. Per questo mi sono beccato improperi a valanga da altre parti. Ma la vendetta è un piatto che va consumato freddo e oggi vi porgo direttamente da Walter Muto e le pagine de Tracce, rivista di CL, questo contributo.
Walter, che ci parla di panorama musicale piatto (giusto oggi che Umberto Palazzo ci fa parlare descrivendo questa come una annata florida, scusa Walter vorrei vedere i tuoi ascolti) ne tesse lodi sperticate in quanto (cito testualmente):

È solo moda? È solo una immensa tempesta ormonale e caratteriale di un nugolo piuttosto esteso di adolescenti? Io credo ci sia qualcosa di più. Si genera come un barlume di riconoscimento. Pensiamo agli americani: le metafore da antico testamento, il bisogno di purificazione, il senso del destino che permeano i testi della band fanno sempre una gran presa (ricordate il successo del film – e della colonna sonora – Fratello dove sei?).

Si insomma qui si crede che tutti li ascoltino per i significati e la lieta novella che porta, non perchè sono i soliti 4 accordi facili da assimilare. E non è il primo riferimento a loro di CL per i contenuti, nella ricerca sul nome si trovano mostre e convegni su come il tutto sia l’opposto del rock del diavolo.

E allora ho capito da dove derivi il loro successo. In primis proviene dall’esaltazione loro negli Stati Uniti, merito dei temi trattati che incontrano il favore delle lobby e della fetta di pubblico conservatore cattolico che è la base su cui per inciso si stanno giocando le elezioni americane. Le stesse emanazioni cattoliche omologhe nostre recepiscono e amplificano il messaggio, dopotutto è la terra del Papa e del Sacro Romano Impero, ai meeting di CL ci va chiunque, per cui va bene guardare solo a dove va bene farsi poche domande e parlare per sentito dire, senza guardare senza tanto approfondire il mondo musicale che presenta fenomeni molto più interessanti che svaniscono grazie ad una  stampa di massa cieca e poco attenta.