Chissà, forse non siamo altro che una massa di ragazzotti wannabe-hip che si emozionano per cose che in realtà non sono poi così fighe; forse non sappiamo riconoscere la bravura, forse ci piace il contorno delle cose (specialmente se è triangolare), forse non abbiamo le orecchie buone. Insomma, magari hanno ragione quelli di Pitchfork e forse gli Alt-J valgono davvero 4,8. Non so voi, ma io ho qualche dubbio.

Fatto sta che il gruppo per il quale ci siamo ridotti allo stato bimbominchiese negli ultimi mesi, non solo s’è accaparrato il Mercury Prize come album dell’anno meno di una settimana fa, ma continua a sfornare video di una qualità così peculiare, che finisci col ricollegarli inevitabilmente a loro e alla loro musica, il che significa che hanno creato un loro linguaggio.

Dopo quello non ufficiale di  Guillaume Gagniard, infatti, è appena uscito il corto di Fritzpleasure, diretto da Emile Sornin. Le cose non sono mai quelle che sembrano: seguite le evoluzioni in bianco e nero delle strane creature che popolano questa storia, lasciandovi guidare dalla voce di Joe Newman.

Pretenziosi? Forse, ma non lo si può essere in maniera migliore.