Al-Bano

Immaginate di salire su un aereo (in questo caso il volo Roma-Bari), prendere tranquillamente il vostro posto di fianco alla chiappona con problemi di sudorazione, alla madre con il neonato che piange ininterrottamente , o al tizio che ha crisi di tosse da una vita, i soliti casi clinici che pare abbiano il posto riservato al vostro fianco in qualsiasi.
Ma, all’improvviso, succede qualcosa: l’aereo non si decide a partire. Non si può pensare subito al peggio, e si opta per un normale ritardo.

Proprio in quel momento arriva però la comunicazione dagli altoparlanti: l’aereo è bloccato e non partirà prima di 2 ore.

Qui cominciano a salire sulla punta della lingua svariate bestemmie, che si evitano di urlare per evitare di rovinare la digestione dell’ennesimo sacchetto di patatine che si sta trangugiando la chiappona con problemi di sudorazione.

Da qui, il declino. La gente comincia a protestare e ad avviarsi ai portelloni richiedendo insistentemente di scendere.

Grazie a Dio, però, sull’aereo c’è un personaggio mitico che decide di prendere in mano la situazione e calmare gli animi: Al Bano.

L’eroe comincia a cantare Felicità, suo celebre successo, riportando (cito Repubblica) “serenità e allegria sullo sfortunato volo”. Un uomo tutto d’un pezzo, che persino di fronte alle avversità non si scompone, mostrando sangue freddo e compostezza.
EROE DEI GIORNI NOSTRI.

È in certi casi che il terrorismo non sembra più così terribile.

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A rincarare la dose arriva il comandante che, facendosi grasse risate dal suo stanzino fottutamente insonorizzato, annuncia agli altoparlanti:”Ma di che vi lamentate, avete Al Bano che vi intrattiene”. Oltre al danno, la beffa.

Se dovessi immaginarmi l’inferno, sarebbe più o meno questo.

Perchè la felicità sarà anche bere un bicchiere di vino con un panino, ma lo è anche non trovarsi bloccati su un aereo con il peggio del “cantautorato” italiano che canta.

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