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É il bassista dei Vampire Weekend, ma faceva il dj già quando metteva dischi nella radio del college e da qualche anno produce house dai ritmi decisi e sapori balearic con etichette di tutto rispetto quali Greco-Roman e Future Classic. DeerWaves lo ha intervistato e si è parlato di Grammys, dei Vampire Weekend, di Baio e ovviamente di letteratura russa del ‘900 e di colazioni all’ inglese.

DW: Ciao Chris, i Vampire Weekend non hanno bisogno di presentazioni. Stai per venire in Italia a Milano con il tuo progetto personale. Chi è Baio il dj e producer? Dicci qualcosa sulla tua storia dance-house.

B: Quando ho iniziato l’ università ero davvero ossessionato con la radio del college (la stazione si chiamava wbar). Suonavo tutti i tipi di musica nei miei programmi in radio e mettevo anche house & techno, in particolare della Kompakt records. Negli anni mi sono poi messo sotto a mixare davvero per imparare il mestiere, e intorno al 2010 ho iniziato a suonare seriamente. Fare il dj è davvero divertente perché ti obbliga ad ascoltare continuamente nuova musica invece di compiacerti con le cose con cui hai già familiarità.

DW: Hai iniziato prima con il basso o con i dischi?

B: Ho iniziato a fare il dj dopo, ma davvero di poco! Ho iniziato a suonare il basso a 18 anni e a fare il dj a 19.

DW: Ai tuoi compagni di band piacciono i tuoi lavori house? Vengono a sentirti quando suoni?

B: Mi hanno sempre supportato davvero molto! A volte andare in un club dopo un concerto è l’ ultima cosa al mondo che vorresti fare ma spesso fanno un salto per sentire quello che metto.

DW: Ti sei specializzato alla Columbia University in letteratura russa. Come mai questa scelta? Il Maestro e Margherita di Bulgakov è sicuramente il mio romanzo russo preferito. Qual è il tuo?

B: Amo davvero anche io Il Maestro e Margherita, è uno dei pochi libri che ho letto due volte in vita mia. Sono sicuro che lo rileggerò una terza prima di morire. Mi piace molto anche I Fratelli Karamazov e mi era piaciuto molto studiare Petersburg di Andrej Belyj (se ti piace roba più sperimentale!)

DW: Hai scritto la colonna sonora per il film indie Somebody Up There Likes Me. Devo dirti che non l’ ho ancora guardato, ma è assolutamente sulla mia lista di film da vedere. Come è stata l’ esperienza? Pensi che scriverai altra musica per colonne sonore?

B: È stato divertente perché è successo contemporaneamente rispetto a quando ho iniziato il progetto come Baio. Baio era più focalizzato sul ritmo mentre la musica che ho composto per il film era molto libera e incentrata praticamente solo sulla melodia. Vorrei tanto fare più film, il cinema è una delle mie forme d’ arte preferite e mi piace l’ idea di completare con la musica la visione di qualcun altro.

DW: Per la cronaca, il tuo ultimo Ep come Baio, Mira, è su Future Classic… Non male.

B: E’ così, la prendo bene!

DW: Hai 29 anni. Senti di essere in un momento “delicato” della tua vita?

B: Mi sento più stabile e sicuro “invecchiando”, le cose per cui mi preoccupavo non mi disturbano più molto. L’ anno scorso mi sono sposato e ho iniziato a vivere in un altro paese e considerato tutto sono davvero felice per la strada che ha preso la mia vita. Imparare a produrre musica è stato davvero importante. Nel tempo libero non c’ è niente che voglia fare di più che sedermi e scrivere un pezzo. Cinque anni fa non avevo la minima idea di come farlo!

DW: Ricordo molto bene la prima volta che ho sentito Modern Vampires of the City. Ero in macchina con una band di ragazzi brasiliani molto bravi che ora vivono e suonano principalmente in Italia, i Selton, e ho pensato che ascoltare l’ album andando in macchina era il modo giusto per me per godermelo. Il tuo album da viaggio in macchina qual è?

B: Dipende dalla guida. Illmatic di Nas è un classico se vuoi andare a sbattere contro qualcosa,  New Age of Earth di Ashra se il sole sta tramontando e vuoi diventare nostalgico.

DW: Nel video di Diane Young passi la maggiorparte del tempo abbracciando e baciando una macchina del caffè. Sento odore di dipendenza da caffeina.

B: Grazie per avermi ricordato che sono sempre pronto a rendermi ridicolo in un video musicale.

DW: Avete registrato l’ album al Vox a LA, il più vecchio studio di registrazione indipendente negli States. So che mostri della musica come Charlie Parker, Nat King Cole e Bing Crosby hanno registrato in quello studio. Quali suggestioni ti ha lasciato questa esperienza?

B: Le vibrazioni erano incredibili, una selezione di batterie e bassi pazzesca. Credo che la batteria suoni al meglio in MVOTC, che è un testamento non solo alla musica e produzione di Rostam & Ariel (Ariel Rechtshaid, ndr) ma anche allo studio stesso.

DW: Ho letto sulla loro pagina fb che siete stati la prima band a vincere un grammy per un album registrato lì.

B: Davvero? Non ci credo!

DW: Te lo giuro, guarda con i tuoi occhi. Continuiamo a parlare di grammy. Lo avete vinto come best alternative music album. Come hai vissuto la cerimonia e tutto il resto?

B: È stato divertente. La nostra assegnazione era la penultima del pre-telecast, che vuol dire che tutti quelli che avevano aspettato in giro per la loro premiazione se ne erano andati. Sono abbastanza sicuro che ci fossero più persone nell’ auditorium quando ho ricevuto la mia medaglia sportiva alle medie di quando abbiamo vinto un grammy l’ altra sera. Sembra tutto un po’ astratto in quel momento dato che non abbiamo ancora ricevuto i trofei per posta. Mi piace vedere come la gente interagisce in occasioni del genere. Guardare Steve Coogan fissare Pink mentre fa una capriola in aria è stato un momento che mi sento di sottolineare.

DW: Un paio di anni fa eravate in nomination nella stessa categoria ma il Grammy l’ hanno portato a casa i Black Keys. Sentivi che quest’ anno era il vostro turno?

B: Onestamente ho pensato che avessimo delle buone chance ma che tutto fosse possibile. Di sicuro non lo davo per scontato. Vincere un Grammy non è mai stato un sogno per me o un obiettivo da raggiungere, ma non ti mento, è figo averne vinto uno.

DW: Trent Reznor dei Nine Inch Nails ha twittato un sentito ‘fuck you’ nei confronti dell’ academy, parlando di insulto alla musica. Avete davvero pensato che fosse diretto a voi?

B: Abbiamo lasciato la cerimonia con tipo un’ ora di anticipo e ci siamo precipitati a cena. Mentre aspettavamo un tavolo ho visto che aveva twittato quella frase e l’ ho mostrata a Chris Tomson (batterista, ndr)… Per un attimo ho pensato che potesse essere così, anche se era abbastanza facile pensare che qualcosa fosse andato storto su come erano stati trattati dalla trasmissione.

DW: Senti, come mai ti sei trasferito da NY a Londra?

B: Per il lavoro di mia moglie. Io sono fortunato perchè posso lavorare in qualsiasi città.

DW: La colazione inglese come influenza il tuo processo creativo. Voglio dire, cerco di scoprire quello su cui gli scienziati si sono interrogati per decenni. C’ è una correlazione tra mangiare uova, salsicce, fagioli, sugo di pomodoro e qualsiasi altra cosa che puoi fare stare nel tuo stomaco alle 9 di mattina e la tua creatività durante la giornata? Perché onestamente, quell’ isola è maledettamente creativa.

B: Ha! teoria interessante! Mi sono sentito un po’ più creativo da quando mi sono stabilito qui anche se ciò potrebbe anche essere dovuto al fatto che ho visto meno gli amici qui e ho più tempo libero quando non sono in tour.

DW: Immagino che essere in una band significhi condividere la maggior parte delle decisioni con gli altri, mentre produrre te stesso ti lasci molta più libertà. Voglio dire, se vuoi aggiungere un giro di basso, una cowbell o un synth lo fai e basta e questo è figo. Dall’ altro lato ci sei tu e il computer. Ti piace il processo creativo in solitudine?

B: Non mi preoccupa il processo creativo solitario. È più probabile che ti venga un mal di testa dallo stare davanti al computer tutto il giorno rispetto a suonare in una stanza con qualche altra persona. Ovviamente è un piccolo progetto, però mi sta piacendo creare questo piccolo mondo per me stesso. Mi sento fortunato ad essere arrivato a poter coltivare entrambi i progetti.

DW: Ho letto da qualche parte che quando avevate suonato a Roma e Bologna nel 2008 per il tour di Vampire weekend (il vostro primo album) non erano venuti in molti a sentirvi. Senti che il vostro rapporto con il pubblico italiano è migliorato negli ultimi anni?

B: I nostri concerti a Roma e Bologna non erano stati il massimo, è assolutamente vero. Detto questo mi sono divertito davvero tanto nel dj set a Torino nel 2012, è stato uno dei miei set migliori di sempre, e ci sono state un paio di persone italiane che mi hanno scritto per farmi i complimenti per l’ ep di Sunburn, quindi sono entusiasta di venire a Milano!

DW: Scott baio (Chachi in Happy Days, ndr) e Steve Buscemi sono tuoi parenti, vero? Lo dico per chi legge, immagino che te lo chiedano sempre tutti.

B: Si!

DW: Hai fatto alcune cose con Buscemi o sbaglio?

B: Non sbagli, per Modern Vampires of the City. Li trovi su Youtube!

DW: Bassista e dj-producer. Hai mai pensato di mixare le due cose? Come per esempio suonare il basso mentre sei in console o inserire Baio dj e qualche base elettronica nei Vampire Weekend.

B: Un ragazzo australiano mi ha detto di Touch Sensitive, che suona il basso mentre suona elettronica. In effetti l’ ho conosciuto a gennaio mentre ero a Sydney e lo fa così bene che non penso valga la pena per me provare! Quando i Vampire Weekend suonano live faccio un sacco di samples con i miei piedi, questo è un esempio di musica elettronica nella band!

DW: Non male, e neanche i tuoi remix lo sono. Pensi che rilascerai mai un remix per un pezzo dei Vampire Weekend?

B: Chi lo sa, solo il tempo saprà dirlo.

DW: Lo spero vivamente! Grazie per l’ intervista, buona fortuna per il dj set di domenica, e per tutti i tuoi prossimi lavori! Ciao!