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USA ed Europa nuovamente in guerra. Questa volta non c’è alcun territorio da conquistare, ma la battaglia si gioca sulle royalties a colpi di contratti ed incassi.

Kobalt Music Publishing, società indipendente che gestisce ed amministra migliaia di autori, (tra cui Skrillex, Beck, Paul McCartney e Dave Grohl) ha reso noti i dati delle entrate per i suoi clienti provenienti dallo streaming europeo e ullallà ha superato iTunes.

Se negli Stati Uniti, la vendita rimane ancora la principale fonte di investimento/guadagno per artisti ed autori, lo stesso non può dirsi per l’Europa, dove il servizio streaming sembra essere la vera arma vincente per il mercato; complice anche la genesi tutta continentale di Spotify, Si pensi, ad esempio che in Svezia il servizio di streaming è la principale fonte di guadagno in ambito musicale.

Se si riflette sul fatto che Taylor Swift ha da poco rifiutato di concedere al servizio streaming di Spotify le sue opere è evidente la distanza che allontana i due continenti: queste le sue parole: “all I can say is that music is changing so quickly, and the landscape of the music industry itself is changing so quickly, that everything new, like Spotify, all feels to me a bit like a grand experiment. And I’m not willing to contribute my life’s work to an experiment that I don’t feel fairly compensates the writers, producers, artists, and creators of this music. And I just don’t agree with perpetuating the perception that music has no value and should be free.

Pensarla diversamente è più che lecito.

Va da sé che a chi lavora vada riconosciuto il giusto compenso; va da sé che lo stesso discorso deve valere per il panettiere, come per il produttore; non inizierò, dunque, a sproloquiare a caso su quanto sarebbe bello il mondo se la musica fosse gratis, ma a ben vedere è l’intero sistema a dover essere rivisto e lo streaming musicale a pagamento doveva (dovrebbe) essere il giusto compromesso. Il compromesso tra chi vive facendo musica e chi, invece, deve spendere per goderne.

Io con 9,99 al mese sto vivendo la stagione più felice a livello musicale e se sei uno che vive per la musica o non riesce a vivere senza, il servizio streaming costa fin troppo poco.

La statistica non mi sorprende

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