David Bowie (left) and Mick Jagger, London, 1987. (Photo by Denis O'Regan/Getty Images)

Se conoscessimo la formula per diventare una delle rockstar più amate ed influenti del secolo, abbandoneremmo le nostre scrivanie tentando il colpo di fortuna. Il talento, il carisma e l’attitudine vincente sono doti concentrate insieme, secondo una perfetta combinazione, in alcuni individui più che in altri, destinandoli ad essere memorabili.

beatles-1967

L’ascendente esercitato da un divo del pop, del rock o della musica tutta sul pubblico, è tanto potente da essere in grado di alternarne il successivo corso della vita: un disco può condurre al superamento di un trauma vissuto; un festival, alla fine degli anni Sessanta negli Stati Uniti, ha sancito la rivoluzione dei costumi di un’epoca; ricalcare lo stile o il codice d’abbigliamento di un sottogenere musicale, ha aiutato ragazzi emarginati a riconoscere un senso di appartenenza ad un gruppo.

Ciò nonostante, l’incantesimo del rock’n’roll potrebbe essere destinato a spezzarsi, stando agli studi condotti dal saggista e scrittore americano Chuck Klosterman nella sua ultima opera But What if We’re Wrong?.

Kanye-West-David-Bowie

Il tramonto del Rock sarebbe scandito da un lento procedere verso la fine, contrapposto all’emergente supremazia dell’EDM (Electronic Dance Music) e dell’Hip Hop – non più relegato all’ascolto degli amanti del settore, ma di pubblico dominio.

David-Guetta12121

Nuovi ricordi cancelleranno la passione per l’occulto di Jimmy Page ed i vagiti di Robert Plant, l’abuso scatenato di droghe di Keith Richards e l’ancheggiare sensuale di Mick Jagger. Ad essere sepolti saranno anche Bob Dylan, poeta del cantautorato statunitense e, incredibilmente, anche i Beatles; unica salvezza sarà concessa a Chuck Berry, celebrato anche dal protagonista del film Ritorno Al Futuro, magistralmente interpretato da Michael J. Fox, Marty Mc Fly.

Interrogato sulle sorti che toccheranno ai suoi artisti preferiti, Klosterman ha risposto con precise argomentazioni.

Procediamo con ordine:

  • DAVID BOWIE

Non trattandosi di uno dei trisavoli del rock, il Duca Bianco ha qualche chance di resistere al passo dei tempi, avendo raggiunto l’apice del successo nel momento in cui il Rock classico andava affievolendosi.

BowieReturnNew647

Dotato dell’immensa abilità di evolvere e reinventarsi, contro la monoliticità della musica vecchia scuola, potrebbe non essere dimenticato per la sua istrionicità.

  • THE WHO

Il pericolo maggiore per gli Who, è quello di essere confusi con altre band in attività nello stesso periodo: in questo caso, la speranza di essere ricordati dipende dal fatto di essere considerati i capostipiti del punk, autori dell’inno generazionale I Can’t Explain.

  • QUEEN

Il pregio dei Queen è quello di essere stati tanto un’eccezionale macchina da palcoscenico, quanto da studio di registrazione. Grazie alla magnificenza e alle sfumature della voce del grande Freddie Mercury, potrebbero essere assunti a modello di quello che il vero ROCK’N’ROLL, eccessi e spettacolarizzazione, fosse.

  • JANIS JOPLIN

Secondo lo scrittore, Janis non sarebbe stata altro che una “semplice cantante blues, nulla di che”. Ci dissociamo dall’opinione, che vi riportiamo per dovere di cronaca.

  • NEIL YOUNG

Rispetto al grande compositore ed interprete, Klosterman non trova ragioni determinanti che possano renderlo superiore, per meriti e carriera, a Bob Dylan. Percorsi simili li avvicinano, entrambi animati da una coscienza politica molto evidente: si assomigliano troppo, secondo Chuck, perché uno dei due sopravviva all’altro nelle memorie dei posteri.

  • JOHN LENNON

Chuck prosegue imperterrito, sostenendo che Lennon sarà ricordato più per essere stato assassinato, che per la sua longeva ed intensissima carriera, a favore dell’ancora rombante ed in attività Paul McCartney, co-autore dei successi dei quattro di Liverpool.

  • ELTON JOHN

Le parole del saggista si fanno dure contro Sir Elton: indubbio che possieda un talento straordinario, ma l’artista in questione non avrebbe scritto di suo pugno quanto ha interpretato, limitandosi a cantare e suonare il piano durante le sue performances. Si tratterebbe di recitazione, più che di rock’n’roll, a meno che quest’ultimo non fosse svuotato del suo contenuto inventivo.

  • U2

Gli U2 sono nati troppo recentemente, potendosi qualificare Bono più come un potenziale leader politico irlandese, che come un semplice cantante. Alcuni dischi del gruppo sono eccellenti, altri accantonabili; secondo Klosterman, gli U2 sarebbero sopravvalutati.

  • NIRVANA

C’è un’elevata possibilità che i Nirvana siano l’unica rock band che le ultime generazioni ricorderanno del passato, travolti in pieno dal fenomeno della trasmissione dei video musicali in televisione: il contributo dei mass media nel dare eco allo scoppio del grunge, potrebbe risuonare ancora per molti anni.

Se tanta iella viene scagliata addosso al futuro dei più grandi artisti che il mondo moderno abbia mai conosciuto, allora, perché dovrebbe salvarsi solo Chuck Berry?

Rock music is simple, direct, rhythm‑based music. Berry made simple, direct, rhythm‑based music.
Rock music is black music mainstreamed by white musicians, particularly white musicians from England. Berry is a black man who directly influenced Keith Richards and Jimmy Page.
Rock music is preoccupied with sex. Berry was a sex addict whose only American No. 1 single was about playing with his penis.
Rock music is lawless. Berry went to prison twice before he turned 40.
Rock music is tied to myth and legend (so much so that the decline of rock’s prominence coincides with the rise of the Internet and the destruction of anecdotal storytelling). Berry is the subject of multiple urban legends, several of which might actually be true and which often seem to involve cheapness, violence and sexual defecation.”

morrissey_loureed

Klosterman è uno scrittore, non un veggente. L’augurio sincero è che le sue profezie non si traducano mai in realtà, cristallizzandosi in un’accurata analisi sociologica, e non nel testamento del Rock.