Questa primavera stavo viaggiando aka cazzeggiando per youtube quando tra i tanti remix dubstep e le tante chillate elettroniche ecco una canzone che risalta più delle altre: un fischiettìo iniziale, tastiere che scoppiano bollicine, un beat mi trascina nel mezzo e una voce maschile che accompagna il tutto. Float dei Ko-Ko è un pezzo che incanta per la sua leggerezza, mentre le parole esprimono l’insicurezza del non sapere dove andare. Alla fine del brano ti ritrovi sollevato a mezz’aria e la voglia di ascoltarlo in loop.

I Ko-Ko sono un duo di Los Angeles formato dai fratelli Ryan e Taylor Lawhorn ed al contrario di quanto si vede nella foto promozionale, ossia due bei ragazzi dagli sguardi corrucciati con cappotti dai colori cupi, nel far musica rivelano tutta la loro natura di californiani svelando un’indie-pop sognante. I quattro brani lanciati sul web sono una manciata di piccole scintille luminose, un delicato urlo fluttuante, quattro tracce per ridisegnare i contorni del surf rock.

A fine estate i Ko-Ko hanno firmato un contratto con la Universal, per l’occasione hanno cambiato il loro nome in Pacific Air, ultimamente aprono i live di quei fighi dei Passion Pit ed il loro primo EP, Long live Ko-Ko, è uscito il 16 ottobre.

Ascoltatevelo.

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