zvaibl

L’uomo che inventerà il teletrasporto diventerà senza alcun dubbio la persona più ricca, potente, famosa del mondo. I più pragmatici ne saranno entusiasti mentre i più romantici potrebbero anche soffrire questo nuovo mondo del “tutto e subito”, sempre più robotizzato e sempre meno lasciato nelle mani della mente umana, l’unico mezzo con cui attualmente si può arrivare dove si vuole senza spendere nulla. Proviamo per una volta a fare i romantici; cerchiamo di non andare di fretta guardando l’orologio in continuazione come se fosse un tic nervoso, concediamoci 7 minuti di ascolto in assoluta tranquillità. Diamo ai Wilsen la possibilità di essere il nostro personale dispositivo di teletrasporto.

Il quartetto di Brooklyn, guidato dalla front woman (inglese) Tamsin Wilson, ha coniato il termine “dream-folk” per descrivere la propria musica. Siamo al cospetto di un connubio nirvanico tra elettronica e natura. Il brano Anahita è un’avventura sonora; l’incipit è caratterizzato da una calma soffocante e da un equilibrio elegiaco: teso come sul filo di un rasoio, l’ascolto si indirizza verso la delicata voce di Tamsin, accompagnata da docili chitarre acustiche. Una voce che sembra fatta di nuvole quasi trasparenti, il cui tono si fa malinconico sotto la guida di strumentazioni dreamy. Far cadere anche uno spillo potrebbe essere deleterio; risulterebbe come un boato assordante in una muta notte d’agosto. Il frastuono è solo rimandato però. La parte centrale è un coraggioso ed incalzante galoppo, scandito da un veloce e ritmico climax di percussioni. Come in ogni temporale che si rispetti, il lento e delicato ritorno alla quiete è il giusto epilogo per questa avventura a cavallo tra spartiti musicali e luoghi lontani.

Il mini album Sirens, pubblicato nella seconda parte del 2012, ha iniziato solo recentemente ad essere preso in considerazione, dopo l’uscita di Anahita il 18 febbraio. Dicono di essere stati influenzati da Austra, Nick Drake e Cat Power ma la prima cosa che salta all’orecchio, nell’ascolto dell’ammorbante notturno in salsa dream-folk, è il rimando diretto per stile e per sonorità agli splendidi e tanto amati Daughter.

Per chi ama il trio di Londra, per chi ama la musica in generale, per chi non va troppo di fretta, e per chi vuole teletrasportarsi ancora con la mente e l’immaginazione, ecco a voi i Wilsen.