000Quando l’indi viene sopraffatto dall’hindi. Digiti Khushi su Google e la prima voce che troverai sarà quella relativa ad un imperdibile film strappalacrime di Bollywood. Nessuno ti vieta di guardare cotanto capolavoro però noi decidiamo di scorrere più in basso, trovando finalmente il K h u s h i che ci interessa.

Siamo al cospetto di un talentuosissimo 25 enne londinese, innamorato pazzo delle sonorità magiche che National, Alt-J e Bon Iver riescono a creare.

Accompagnato dalla fidata band, ammalierà tutti coloro che, anche per puro caso, schiacceranno play a una delle sue canzoni.

Ogni tanto la musica può e deve essere descritta tramite un singolo e semplicissimo aggettivo; non dobbiamo aver paura di definirla bella. Ciò che ci propone Khushi è bello per davvero.

Sospeso tra due mondi, delicato come un vellutato petalo di rosa, il giovane dell’East London ci consegna incantevoli brani che dolcemente raggiungono il nostro orecchio e lì riposano, creando tutt’intorno una luminosa aura, perfetta e fascinosa.

L’atmosfera in cui si sviluppa la musica di Khushi è un’indistinta istantanea di emozioni, scandite da un soffice climax di percussioni, chitarre folk e armonie vocali di rara intimità. Una voce quasi intossicante; dopo aver ascoltato anche una sola traccia, ogni problema svanisce, concedendoci quel meritato divertissement che ognuno di noi brama; una coperta musicale che ci avvolge completamente e che mai vorremmo abbandonare.

Un cantante, un cantautore, un compositore, un compagno di viaggio, un amico che piacerebbe a mamma e papà.

Occhi aperti e orecchie tese quindi perché se questo fa il botto anche i parents saranno disposti a sganciarvi un po’ più di paghetta.

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