Chi l’ha detto che una tempesta debba essere necessariamente violenta e distruttiva? Stiamo per imbatterci in qualcosa di molto simile ad un vortice di delicatezza, un uragano di perfezione minimale.

Ascoltando il progetto londinese dell’anonimo Pale ci troviamo in una spoglia stanza, lontano da tutto e da tutti. Diamo sfogo alla nostra intimità più nascosta, stando immobili, sdraiati sul pavimento osservando il soffitto di colore chiaro, pallido; andiamo oltre alla semplice barriera strutturale che ci troviamo di fronte, pensiamo a qualcosa di eterno, infinito, qualcosa a cui aspirare.

Too Much è stata la prima pennellata che l’artista londinese ha deciso di regalarci; raccontando le proprie trasgressioni in ambito amoroso, accompagnato da tocchi di elettronica minimale, ha conquistato tutti.

Passato nemmeno un mese dall’esordio ufficiale ecco Doing My Time, opera seconda, uscita un paio di giorni fa, con tanto di video ufficiale diretto da Joe Ridout. Attraverso fluidi beat, supportati da un’ottima dedizione al new wave, vengono in superficie sentimenti confusi, ricordi offuscati, liberi pensieri di una natura che inevitabilmente deve fare il suo corso.

Un climax di popolarità sta travolgendo Pale, considerato da un sempre più elevato numero di addetti ai lavori uno dei migliori nuovi progetti per il 2013.

Aspettando il suo EP d’esordio, alcune voci di corridoio ipotizzano che si tratti di un duo e non di un solo-project, notizie che però non trovano ancora alcun tipo di fondamento se non prendendo visione del nuovo video.

Una notizia certa ve la possiamo dare anche adesso però:

▽▼ pallido è bello.▼▽