“A good pop song is about how it makes you feel on the first listen. If it doesn’t take you somewhere immediately, it will simply be lost on you.” – stando alle parole del frontman dei 1975 Matt Hearly.

Quindi per capire se una canzone pop è bella o meno è necessario che essa ti porti da qualche parte, non importa dove, ma subito, immediatamente, via lontano, al primo ascolto. Ok Matt ci sei, anzi ci siete dentro, perfettamente.

Sul mio biglietto di sola andata c’era scritto semplicemente “You”, ovvero la traccia conclusiva del secondo EP della nostra band di Manchester; si parte subito con le chitarre, le vere protagoniste della canzone, che ci riportano indietro nel tempo, alla shoegaze dei My Bloody Valentine, la parte vocale è di conseguenza sognante, leggera, meno enfatizzata possibile, si parla di adolescenza e amori turbolenti, quelli da farfalle nello stomaco. Ecco le farfalle le ho sentite anche io che non sono più, ahimè, adolescente.
Seconda traccia su cui mi imbatto è Sex, title-track dell’ultimo dei due EP finora pubblicati dai nostri quattro amici, una ballata potente,una futura hit senza dubbio, con batterie e riff di chitarre impetuosi e testi che non sono da meno “But if we’re gonna do anything we might as well just fuck”.
La curiosità mi spinge ad ascoltare anche il primo EP Facedown, uscito in agosto giusto un paio di mesi prima di Sex, qua la lead-track è sicuramente “The City”, un maestoso inno notturno che tanto ricorda l’industrial pop dei concittadini Big Pink e brano assolutamente in contrasto con l’allure
dark e malinconica delle altre tre tracce presenti, anche queste assolutamente da ascoltare per capire la padronanza con cui questi artisti riescono a cambiare le atmosfere in ogni canzone.

Bene, quindi, ricapitolando abbiamo in mano due EP da ascoltare in loop in attesa che esca il terzo per la fine dell’anno, un album in uscita la prossima primavera prodotto da un tale Mike Crossey, già produttore di Foals e Arctic Monkeys a cui a quanto pare il fiuto non manca e una lunga serie di concerti già programmati fra UK e Stati Uniti (suoneranno anche al rinomato SXSW di Austin). Insomma gli ingredienti giusti per la next-big-thing ci sono tutti, e se così sarà non scordatevi che qua nel belpaese ve ne abbiamo parlato noi per primi, eh.