Che Londra era da sfigati l’avevamo già capito nel 2009.
Il reflusso dell’indie stava passando, e trovare persone che ti consideravano interessante perché ascoltavi i Franz Ferdinand era sempre più raro. Si è sentita allora la necessità di un nuovo punto di riferimento, ampliare i propri orizzonti è diventata una questione di selezione naturale. D’altro canto nessuno voleva più saperne di una città dove vivevano principalmente nostri ex compagni delle superiori che facevano i camerieri.

La Germania, Berlino in particolare, è diventata quindi l’argomento di discussione principale di chi voleva mantenere una vita sessuale attiva. Non c’è da stupirsi quindi se dopo anni passati a leggere “Il ritratto di Dorian Gray” e a fare gli assolini con la chitarra elettrica qualcosa sia definitivamente cambiato. L’influenza della musica elettronica su qualsiasi altra forma di produzione musicale è sotto gli occhi di tutti. In questo panorama sempre più vasto però, bisogna navigare a vista: il rischio di trovarsi ad ascoltare dj da aperitivo in centro il giovedì sera è alto.

Con un ep previsto per il 16 Novembre sotto l’etichetta berlinese Krakatau Records il giovane e talentuoso Lake People, da Lipsia, non rientra certo in questa categoria. Con abilità riesce infatti a proporci un intrigante mix tra classiche atmosfere techno e sonarità quasi chill-house, attirando persino i complimenti di Moby per un remix di “After the Hour” di Nico Stoian. Insomma, di carne al fuoco ce n’è, basta infilarsi un paio di cuffie e mettere su “Point in Time”. Ritmica incalzante, bassi profondi e mood trasognato.

Come diceva qualcuno, ci vediamo a Berlino.