Uno dei cliché più usati dall’umanità è “non giudicare un libro dalla copertina”; musicalmente parlando potrebbe essere tradotto in “non giudicare un artista dal suo singolo d’esordio”.
Questa è la volta buona per dare un sonoro calcio nel deretano a cotanto stereotipo e goderci per bene il primissimo singolo dei Solomon Grey.
La decisione di esiliare per qualche tempo in Australia fa tornare la magia nella coppia. Tom Kingston e Joe Wilson sono due inglesi purosangue con la passione per la musica sperimentale. Il loro primo incontro avviene ad Oxford, città natale di Joe, dove Tom porta avanti gli studi universitari. Iniziano a cimentarsi in musica sperimentale, unendo elettronica, drum & bass e hip hop. Nel 2009, quando il progetto sembra in procinto di decollare, numerosi inghippi, tra cui la chiusura dello studio di registrazione di Jamestown, allungano incredibilmente i tempi di produzione del disco. I due senza musica non sanno vivere e non vogliono lasciare nel dimenticatoio un progetto così ambizioso.

I Solomon Grey non sono morti.

Durante il periodo nella terra dei canguri riescono ad avere la collaborazione di alcuni amici facenti parte della Sydney Opera House per perfezionare ulteriormente l’album. L’intento principale del duo è quello di creare un tutt’uno tra strumenti e sonorità elettroniche formando un ibrido viscerale tra le due componenti. Il tutto viene impreziosito e illuminato da ombre di Tv On The Radio e Twin Shadow.
Il ritorno in madrepatria sancisce la fine dell’album. Non volendosi far mancare nulla affidano la postprouzione del disco a due mostri sacri della musica, due abituè della notte dei Grammy Awards: il vincitore Dom Morley e il pluri nominato Mandy Parnell.
Il tanto sofferto lavoro dovrebbe uscire agli inizi del 2013 sotto la CPR Agency, accompagnato dal tour live d’esordio.
L’incredibile singolo Firechild è il primo prelibatissimo assaggio di uno dei banchetti musicali più appetitosi del prossimo anno.

Prendetene tutti.

http://www.youtube.com/watch?v=GCfsqH_0EWM