Novembre. Ormai siamo più vicini all’inverno che agli ultimi sprazzi d’estate. Il campionato di calcio entra nel vivo, è tornata l’ora solare, la gente incomincia a montare le gomme da neve ed è iniziato il #Movember.

Basta chillarsi, basta swaggare. Prendiamo una chitarra in mano, inziamo a fischiettare e facciamoci cospargere dalle foglie gialle dei caducifoglie.

Ben tornato indie-folk.

Texture Like Sun, il progetto aussie capeggiato da Cesar Rodrigues, potrebbe essere il vero e proprio crack dell’anno a venire.

Tutto nasce circa un anno fa, nei pressi di Melbourne, quando Cesar decide di creare un’etichetta discografica indipendente, la Blank Tape Music, con Texture Like Sun come punta di diamante.

La vera svolta si ha quando a collaborare all’intero progetto arrivano il produttore pluripremiato Pip Norman (aka Countbounce) e Dan Rejmer, uno che può contare nel suo curriculum collaborazioni con Bjork, Foals e Paul Kelly.

Da subito si capisce che la sinergia tra di loro è incredibile e Texture Like Sun prende il volo.

Ogni singolo pezzo pur avendo un’identità propria, è accomunato con gli altri dal grande calore che arriva all’ascoltatore. La voce delicata di Mark Pearl ci accompagna in un sogno, su e giù tra pianure e colline, dai colori ormai tenui e spenti. La splendida Weekend sembra volerci fare da colonna sonora durante le fasi del risveglio dopo il lungo sogno, mentre ancora assonnati si beve il caffè e si dà il primo sguardo al giornale.

L’omonimo EP di debutto, anticipato dal singolo One Great Prize, è freschissimo di uscita (venerdì 2 novembre).

La sua forza sarà la “terrena onestà”, come dicono loro, e la grandissima intimità che troveremo in ognuna delle sei tracce che fanno parte del lavoro. La speranza è quella che possa scaldare cuore e mente di tutti noi in questo lungo inverno ormai alle porte.

Enjoy and warm yourself.

 

 

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