Quando c’è la possibilità di parlare di artisti emergenti, che come tali portano avanti un lavoro che possiamo definire una volta tanto “indipendente” [nella sua reale accezione], mi emoziono sempre un po’.

Fortuna vuole che proprio la  notte scorsa mi sia imbattuto in All The Luck In the World, giovane band proveniente da Roundwood [Irlanda]; amici come tanti, una voce segnata dal cielo irlandese, chitarre che nella loro innocenza vanno a smuovere  i più trascurati ricordi.  Nessuno ne parla, e come potrebbero? Non esiste etichetta, nessuna informazione reperibile, spiamo dal buco della serratura di una cameretta ancora chiusa.

Il progetto è agli albori ed i ragazzi registrano qualche pezzo supportati da un paio di amici capaci; tracce pulite, impatto immediato, reminiscenze lontane dei Bombay Bicycle Club affiorano qua e làun tuffo in piscina a Novembre,  galleggiando a pancia in su tra le foglie colorate.

Su Myspace una manciata di canzoni, seguite da due produzioni self-made che fanno la comparsa su youtube nel corso dell’anno; questo è quanto.

Se come me siete stanchi di arpeggiator impazziti, echi dallo spazio e campionamenti che di far sognar del nuovo oramai non son più degni, potreste trovare in questi giovani ragazzi una sincerità di suono tutt’altro che scontata.

Vi lascio a tre video di All the Luck in The World, tra cui una session live a Dublino; fateli scorrere senza pensarci troppo e magari date un’ascolto anche ai brani sul MySpace della band; tanta qualità.

P.s: se i ragazzi vi sono piaciuti, passate a dare un like alla loro pagina, Support †

All the Luck in the World – Your Fires

All the Luck in the World – Never

Dublin live session