Talenti grezzi.
Oggi parliamo di “Hype”, o meglio di come si crea e del suo utilizzo nella sempre più scaltra Music Industry. Prendete una band di ragazzi intorno ai vent’anni, suonano da poco, diciamo qualche mese; poca pubblicità, qualche secret Live a Manchester e dintorni, nessun sito web, bandcamp o soundcloud, nessuna demo rilasciata, dei fantasmi senza volto. E poi all’improvviso BOOOOMM! Nella manica il contatto di un panzone snoob della A&R (Artists and Repertoire, la divisione di un’etichetta discografica che si occupa della scoperta di nuove band) pronto a far detonare la bomba.

Sei appoggiato al bancone di un locale, serata normale, in console sono già passati un paio di pezzi carini; mentre ordini l’ennesimo gin tonic dal nulla quattro ragazzi salgono sul palco, venti minuti di live, sei investito dal suono, “Che cazzo succede?”; non fai neanche a tempo a finire il drink che la band è scomparsa. “Chi erano?”, chiedi in giro. Volti spaesati, la gente parla di qualcosa che non conosce, e questo gli piace molto.
Il mistero è l’essenza, è ciò che fa parlare la gente; una nuova forma di aspettativa. A questo ci hanno ben abituato i Wu Lyf, che hanno fatto del mistero il loro punto di forza, confermandosi in seguito una realtà solida, alla faccia di tutti quelli che gridavano ad una bolla di sapone.

Bene, parliamo dei Palma Violets: Chi sono? Cosa Fanno? Ragazzi, vi giuro non lo so; la flebile magia è tutta qui.

Vi lascio ad un attimo rubato, Hype puro Bro. Sto Tremando!