Un martedì pomeriggio, Manchester.

Ha smesso di piovere; le nuvole corrono veloci mentre un palloncino in lontananza vola via, malinconiche riflessioni. Saltellando tra una pozzanghera e l’altra accendiamo l’ennesima sigaretta, reminescenze della sera prima esplodono tra lingua e palato; lo spazzolino l’abbiamo dimenticato a casa. Il cielo è grigio, non promette nulla di buono; quel che rimane del temporale si attacca agli edifici come fuliggine, la città rimane immobile, in attesa. Giriamo l’angolo, scalcinati marciapiedi accompagnano il nostro sconsiderato vagabondare. E’ quasi sera ormai; dal vecchio portone di un locale esce della musica, suoni polverosi come solo il pavimento di un saloon; entriamo. Sul palco ci sono i Ghost Outfit, così dice la locandina all’ingresso. Il suono arriva dritto alle terminazioni nervose, senza filtri. I due ragazzi si dimenano a pochi metri da noi, energie oscure nell’aria intrisa di sudore. Ennesimo applauso. Silenzio. Ora parte “Tuesday”; la chitarra di Jack urla, echo-riff piovono sul pubblico, il rumore diventa improvvisamente melodia mentre Michael maltratta ancora ed ancora il rullante ormai agonizzante. Questo sono i Ghost Outfit; qui è dove mi hanno portato al primo ascolto. Il duo di Manchester si fa portavoce dell’amore per l’alt-rock di inizio anni ’90; Sonic Youth, Pavement e Pixies sono solo alcuni dei nomi a cui i Ghost Outfit sono devoti. Le sonorità della band sono quelle tipiche del lo-fi garage, distorsioni e riverberi sfumano in desertiche nuvole di polvere, mentre muri di suono si innalzano nel cervello dell’ascoltatore; il fascino dello shoegazing † .

La direzione intrapresa da questi ragazzi può essere paragonata a quella di band come No-Age ed Ice Age, anche se la peculiarità del duo inglese sta nel rendere melodiche e fruibili le sonorità tipicamente noise del genere; vi riporto a tal proposito una recente dichiarazione di Jack sull’argomento, “Just because you want to do something textural, it doesn’t mean you have to write really abstract songs; you can still write pop songs.”. Rivoluzioni pop.

Il materiale per ora disponibile si riduce all’Ep d’esordio, pubblicato con la Sways Records; purtroppo il 7 pollici è attualmente SOLD OUT,senza dubbio un buon segno per la band. Girellando per il web si possono trovare diversi pezzi al di fuori dell’ep, questo fà ben sperare che ci sia abbastanza materiale per pubblicare qualcosa di più sostanzioso nel corso di quest’anno.

All polar bears are left handed.

Ghost Outfit – “Tuesday”