Hype adolescenziale quest’oggi, miei piccoli cervi.

Skinny taglia 26, ciuffella spettinata, camicie in flanella dal retrogusto boschivo e magliettone bianco con qualche macchia qua e là, che fa tanto benzinaio in pausa pranzo; insomma la combinazione perfetta per non sfigurare se i vostri amici indi vi invitano al party più rlvnt del weeknd! I cinque giovani svedesi hanno capito bene dove tira il vento, e, dopo una veloce giratina da TopShop, hanno deciso di buttarsi nell’affollato calderone della music industry.

Gli Urban Cone sono Rasmus, Magnus, Tim, Emil e Jacob; il progetto nasce ad inizio 2010 a Stoccolma dove i cinque ragazzi frequentano la stessa scuola superiore. Il suono, diciamolo, non è nulla di nuovo; un misto di basi tipicamente electro alla Delphic, ritmiche che attingono a piene mani dalla dance fine 80 e qualche sentore di math-rock stile Foals qua e là, il resto sono synth saltellanti che danno sempre quel che dacosafigaeditendenza. Vuoi per la voce tipicamente teen ( I heart Sharks insegnano) che manda in estasi le giovani donzelle, vuoi per il biondo e rigoglioso ciuffo del giovane cantante svedese, questi Urban Cone trasudano hype e non ci stupiremmo di vederli a cavallo della scena nei tempi a venire. Il singolo di debutto “Urban Photograph”, da cui prende il nome l’Ep d’esordio, è la classica HypeMachine; pezzo da club dal cuore pop, da ballare sudati sorseggiando avidamente l’ultimo gin-tonic che la serata vi concede, se poi ci rimediate anche un limone il quadro è completo.

Ragazzi mi raccomando, va bene che ora vi sentite gagliardi e le fichette vi spuntano nell’orto, però ricordate che lo studio è importante, che poi a fine anno vi segano!

 

Urban Cone – “Urban Photograph”