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E se l’indie non fosse morto? Facile ora criticare al primo accenno di chitarrina una corrente artistica che fino a qualche anno fa in tanti stimavamo e che, volenti o nolenti, ci ha portato dove siamo adesso. Il gruppo di cui voglio parlarvi oggi però, il trio londinese dei Movie, riporta le chitarre scuoticulo là dove le avevamo lasciate negli anni zero. Nel primo singolo lanciato dal trio di ventiduenni, colleghi in uno dei più famosi istituti d’arte di Londra, l’UCAS, (nel caso non vi dica niente sappiate che è dove si conobbero Damon Albarn, Alex James e Graham Coxon, e nel caso anche questi nomi non vi dicano niente andatevene da qui), ritroviamo una freschezza e una immediatezza che ci lascia presagire grandi cose.

Sono proprio queste due le caratteristiche che colpiscono di più del gruppo, capace di produrre un singolo che, pur non rappresentando niente di innovativo si incolla all’orecchio e non se ne va più. Nell’intro, e qualcuno già lancia paralleli a Girls & Boys di un gruppo che ora non mi ricordo, parte un funk leggerino che ci riporta direttamente all’ultima volta che abbiamo limonato una ragazza con la frangia. 

I tre, che affermano tra le altre cose di avere lavorato in una agenzia di escort (per pagarsi gli studi, ovviamente), riescono quindi a sfornare due canzoni orecchiabili e tutto sommato carine. Considerando però la giovane età e i paragoni che hanno suscitato oltremanica, non possiamo che goderci questa freschezza passeggera con le migliori speranze per il futuro.

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