hiboSeattle, la città smeraldo, è conosciuta informalmente anche come Gateway to Alaska, Jet City e Rain City. Fa strano che proprio dalla città della pioggia, patria, non sto neanche a dirvelo, del grunge intossicato alla N, giunga uno dei surf pop più debordanti del 2013.

Peter Michel fino a qualche mese fa era conosciuto per essere il batterista del progetto diabolicamente catchy Craft Spells; ora, dopo aver deciso di mettersi in proprio, Peter è qualcosa di più, è Hibou. Si tratta di uno splendido side project che ha tutta l’ambizione di avere lo stesso successo della band di cui il nativo di Seattle tiene il ritmo.

Il suo suono, irresistibilmente offuscato, galleggia sognante già dalle prime settimane dell’anno, in corrispondenza dell’uscita del doppio A-side Glow/Hollow. Per i fan duri a morire di Diiv, Beach Fossils e Wild Nothing è un bell’orgasmo musicale poter sentire qualcosa che li possa far sognare ancora una volta, muovendo ritmicamente gamba e ciuffo a più non posso.

Sunder è uno di quei masterpiece che ci accompagneranno per tutta l’estate; esce a metà primavera, anticipando la pubblicazione dell’EP Dunes, che dal 13 giungo delizia le orecchie di chi ha un po’ di fiuto per le cose fighe. Registrato a casa di Peter, Dunes è l’equivalente sonico dello scorrere la mano su un ruscello limpido e gelido in una giornata torrida, la sensazione fresca dell’erba alta e umida che accarezza le gambe nude durante una nottata passata nei campi.

Le orecchie dell’ascoltatore vengono incartate e spedite sulle spiagge della west coast: tintinnanti chitarre che si lanciano dentro e fuori da fantasiose percussioni che tengono il tempo quasi stessero sussurrando, per non disturbare il fiacco tardo pomeriggio della calda stagione estiva.

È giunto il momento delle tanto sognate braghette corte e del berretto all’indietro.

Palma  Buona estate  Palma

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