2vhxijt12 aprile 1961. Il russo Jurij Gagarin, primo uomo nello spazio, ha terminato con successo la più straordinaria delle missioni che l’universo di allora potesse proporre. “Un piccolo passo per l’uomo, un passo da gigante per l’umanità” saranno distanti ancora qualche anno, ma quello che è stato fatto dal sovietico segna una svolta epocale, ancor più dell’impresa degli “amici” dell’Apollo 11.

12 maggio 2013. All Of Our Friends pubblica il video di Youth, opera di un giovane artista russo.

Si tratta del diciannovenne Sergey Khavro, dalla remota Khabarovsk; ecco il nome del nuovo dreamy lo-fi fatto come Dio comanda, fatto da gente che non ti aspetti, in posti che non ti aspetti; la svolta musicale del lontanissimo est è Parks, Squares and Alleys.

Se qualcuno avesse dei dubbi al riguardo, non dovrà aspettare molto per toglierseli del tutto. Schiacciando play l’ascoltatore viene immediatamente ipnotizzato dal giro iniziale di una chitarra senza tempo, sospesa nel vuoto, lanciata da un burrone senza mai toccare il terreno, rimandendo intatta, limpida e splendente. Escapismo totale non appena la voce di Sergey echeggia nell’aria, assecondando ogni sfumatura del suono, appoggiandosi goduriosamente sulle note come ci si butterebbe su un soffice pratino all’inglese appena tagliato. Una calda e rassicurante energia risuona dal primo all’ultimo secondo, con la straordinaria capacità di rinvigorire menti stanche e stressate, trasportando l’ascoltatore ad una nuova giovinezza, ricca di sogni e desideri.

Il prof teneva a Sergey e voleva dargli più di un semplice 23, voleva il massimo, non si accontentava delle demo uscite mesi prima. Youth è il “30” che il diciannovennne russo stava aspettando da tanto.  Un mix tra l’oculata fragilità di Youth Lagoon e il perfetto suono metallico delle chitarre dei Beach Fossils, in cui si insinua un sentore ammorbante di Wild Nothing.

Tenete le orecchie ancora più aperte del normale perchè le cose fighe iniziano ad arrivare anche da oriente.