magic manChe stia davvero arrivando la bella stagione? Ok, quando il discorso vira sul tempo vuol dire che si è arrivati alla frutta, però siamo un po’ tutti tanto pazzerelli quanto prevedibili. Appena uno spiraglio di sole ci accarezza il viso, la prima cosa che si fa è schiacciare play su qualcosa di allegro, qualcosa di catchy. Stiamo entrando in quel critico periodo in cui la ricerca del tormentone diventa una questione di vita o di morte. Come dei cani da tartufo, cerchiamo per ore quelle due note da mugugnare mentre si va in bicicletta, quel ritornello da canticchiare in ogni (im)possibile situazione.

Inaspettato, come un lavoro nel 2k13, ecco che un synth da oltre oceano porta negli sguardi dei fortunati ascoltatori quella luccicanza positiva, agognata da mesi e mesi. Un grazie al giucascaselliano tocco dei Magic Man. Nati come un duo, hanno subìto uno sconvolgimento totale nell’ultimo periodo, passando a cinque elementi. Si tratta di un vero e proprio nuovo inizio, per un vero e proprio nuovo progetto. La band, originaria di Providence (RI) ma stanziatasi a Boston, durante il March Madness universitario, ha pensato bene di creare scompiglio tra gli internauti, pubblicando due super tracce nel giro di un paio di settimane.

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Dopo Paris, in cui testo nostalgico e synth impazziti vanno antiteticamente di pari passo, è la volta di Texas. Booming è l’aggettivo che calza più a pennello. Siamo davanti ad un’esplosione di suoni, un’implosione di stupefacente allegria che ci travolgerà dalla testa ai piedi. L’energia perduta in qualche oscuro meandro del corpo, uscirà dal letargo guidandoci verso quell’innata esigenza di chillarsi, sparita del tutto negli uggiosi pomeriggi invernali. Il ripetersi dei synth porta un piccolo omaggio all’EDM; un ebbro loop si districa per tutta la traccia, frenetico come un improvviso viaggio attraverso una disorganizzata folla in movimento. Sulla falsa riga delle migliori musiche sull’irrequietezza e sulla mai domata vitalità della gioventù, Texas descrive la carica e il pericolo di essere giovani; il roboante finale di percussioni manda in subbuglio il downbeat, andando a creare un chaos organizzato nello spazio e nel tempo, un po’ come quella giovinezza mai abbastanza wasted.

Il bel tempo rende tutti più giovani, coi Magic Man lo saremo ancora di più.