vance joyCosa potrebbe nascere da una mente musicale che ricorda come primi ascolti Paul Kelly, Joy Division e canzoni della Motown? Potrei pensare una strana miscela tra shoegaze e cantautorato, intossicato di r’n’b.

Invece l’australiano Vance Joy dalla sua testa riccioluta ha tirato fuori il folk. Il 22 marzo per Liberation Music è uscito il suo primo EP, God loves you when you’re dancing, scaricabile su iTunes solo in Australia purtroppo, ma due pezzi sono disponibili su soundcloud.

Il primo singolo, From afar, ha un sapore lontanamente dylaniano; inizia con una lenta chitarra e finisce epicamente, con percussioni che evocano uno scenario d’oceano e tramonto. La sua voce, dolce e tagliente, sembra essere nata per il folk.

Riptide è una canzone d’amore in cui Vance invita la propria donna a liberarsi dalle convenzioni e a scappare con lui (lady, runnin’ down to the riptide / taken away to the dark side / i wanna be your left hand man). I pochi accordi ripetuti a sfinimento sulle corde dell’ukulele e il tamburello che segue ed esalta il ritmo creano un pop-folk danzante e zingaresco, senza possibilità di scampo.

Dall’uscita del primo singolo ad ora Vance Joy non ha avuto più un minuto libero tra il suo tour e la partecipazione al festival Neverevermind del network australiano The Ripe. Con esibizioni acustiche o accompagnato dalla band, Vance si è fatto notare nel panorama musicale australiano, tant’è che la conterranea Julia Stone agli inizi di marzo l’ha voluto nel suo tour e gli Of Monsters and Men gli hanno fatto aprire diverse loro date.

A conferma del fatto che le sfighe non vengono mai da sole, ma anche le cose belle, o forse perchè quell’omone di Vance Joy è veramente un’emergente da tenere d’occhio, anche l’America si è accorta di lui: gli organizzatori del SXSW (South By SouthWest) uno dei festival più grandi e fighi di tutti gli USA, l’hanno voluto nel loro cast.

Che dire? Notevole.

Ora, gustatevi questi due pezzi e aspettate che il virus “Vance Joy” si diffonda anche in Europa.

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