Abbiamo selezionato per voi 10 release, tra album ed ep, di questo 2019 appena concluso. Artisti italiani che davvero vale la pena ascoltare. È una classifica variegata, con artisti molto noti e altri meno. Ci sono conferme e nuove rivelazioni, artisti discussi e altri emergenti. Un viaggio nel 2019 musicale italiano che potete anche ascoltare direttamente dalla nostra playlist creata apposta.

10 Venerus – Love Anthem

La strada di Venerus si sta costruendo con pazienza e qualità, soprattutto sotto l’egida di Asian Fake. L’EP Love Anthem, di questo percorso, rappresenta la tappa più aggiornata e matura. In esso, le caratteristiche di Venerus si assestano su una sicurezza e una consapevolezza aggiornate, che permettono all’artista di muovere con più scioltezza voce, fraseggi, immaginari. Prodotto con Mace, ALean e Not4climbing, inoltre, il disco offre un ventaglio di suoni plastici e sperimentali, che insieme vanno a intessere un tappeto sonoro raffinato ma al tempo stesso cupo, urban, dal forte respiro internazionale. Love Anthem è ancora una prova generale, la tappa di una formazione sempre più articolata; ciononostante, è un disco tra i più interessanti usciti nel 2019 in Italia, che tiene in gestazione un grande talento in costante evoluzione: quello di Venerus.

09 Giallorenzo – MILANO POSTO DI MERDA

MILANO POSTO DI MERDA è un debut album in caps lock che suona malissimo. Ambientato in una Milano che dà e che soprattutto toglie, tra Esselunga e camere in affitto, raggiunge picchi di tristezza altissimi ma senza far venire voglia di suicidarsi. Il quartetto bresciano/bergamasco è partito dalle origini del genere (vedi Vasco Brondi e I Cani) ed è riuscito a non cadere nella trappola dell’attuale indie italiano, eliminando il superfluo e mantenendo l’autenticità nei testi e negli arrangiamenti. Se il lo-fi è un animale in via di estinzione, i GIALLORENZO sono tra gli ultimi esemplari rimasti nella scena italiana.

08 Sxrrxwland – OSSO

La fine del progetto SXRRXWLAND (six row land o sorrowland) ha il volto di un EP che raccoglie i brani di Buone Maniere Per Giovani Predatori, quattro inediti e una ghost track disponibile solo su supporto fisico. Nel segno della continuità il trio romano cammina su una corda tesa a 100 metri d’altezza con gli occhi rivolti verso il basso ed il respiro corto. Con lucido disinganno e tendenze emo trap affrontano e raccontano la disperazione del trovarsi qui ed ora; soli in un mondo oscuro e inaffidabile. OSSO chiude un percorso artistico breve, ma nel suo piccolo già leggendario. Una delle storie più vere di questo 2019.

07 Franco126 – Stanza Singola

L’annuncio di questo album ha spezzato tutti i sogni di coloro che avrebbero voluto un seguito a Polaroid col socio Carl Brave. Questa mossa si è invece dimostrata proficua per Franco126, che con Stanza Singola ha potuto mostrare le sue già note capacità in maniera importante, confezionando dieci tracce con sfumature diverse. L’album è esattamente tutto quello che ci si aspettava dal cantante romano: testi mai banali, Roma ed i suoi sanpietrini, Peroni ed occhi lucidi sotto al palco. Per un album di debutto niente male.

06 Gomma – Sacrosanto

Già all’uscita del secondo lavoro a gennaio si era capito che Sacrosanto sarebbe stato tra gli album dell’anno e così è stato. I quattro ragazzi di Caserta hanno pubblicato dieci tracce mature, evolvendosi in positivo dal già sorprendente Toska e portando sul palco tutta la rabbia musicale che contraddistingue il loro sound punk, che descrive appieno lo stato d’animo dei ragazzi della provincia italiana. Figli del successo di Elefanti il banco di prova li ha trovati preparati ed oltre ogni aspettativa, annullando tutti i dubbi che attanagliano la classica speculazione da secondo disco.

05 Marracash – Persona

Il ritorno in scena di Marracash ha sancito una versione inedita del rapper, diversa dal suo passato e diversa dal futuro che avrebbe potuto imboccare. Il suo nome poteva infatti bastare per entrare nella scena attuale senza troppi sforzi: rinfrescare il suono, allinearsi al presente, scrivere rime. Invece Marra ha scelto una strada alternativa. Le rime le ha scritte per tirare fuori un album intimo e urgente, che ha risposto a una propria vocazione; Persona è il resoconto del faccia a faccia coi propri demoni interiori, tra depressione e delusioni. Un album che ha dimostrato che il rap italiano può anche abbandonare, per ora, la strada dell’innovazione di suoni e parole, per tornare invece a configurarsi come medium per sfogare e al tempo stesso trasmettere un’autorialità diventata merce rara.

04 72-HOUR POST FIGHT – 72-HOUR POST FIGHT

Il disco di debutto dei 72-Hour Post Fight è la perfetta messa in atto, dell’esplorazione di sonorità che stanno riuscendo ad arricchire la musica che ascoltiamo ogni giorno. Free jazz in chiave dark, noise figlia del no input, strutture delle volte rimandanti alla vecchia scuola di produzione hip hop. La consapevolezza delle proprie capacità, l’arrivo da un interessante contesto e il giusto modo di vendersi, hanno fatto in modo che tale progetto potesse diventare un fenomeno, portandoli a suonare anche nel grande palco del Club To Club.

03 tha Supreme – 23 6451

Cosa può fare un ragazzino del 2001 al suo primo album in questo calderone italiano? Semplicemente ribaltare tutto il movimento della trap e del rap che hanno dominato questo decennio in Italia. 23 6451 (Le basi) è un’ora di riflessioni scritte al rientro da scuola da un 18enne pieno di idee pazzesche per quanto riguarda melodie e beat. Il suo flow swingato è il marchio di fabbrica di uno dei migliori talenti del panorama. Superati i primi, difficili, ascolti vi ritroverete in mezzo a produzioni fantastiche che vanno a strizzare l’occhio ai migliori Tyler, The Creator e BROCKHAMPTON. Se poi alla fine vi interessa capire bene ogni parola cantata fatevi un giro su Genius.

02 Massimo Pericolo – Scialla Semper

Massimo Pericolo piace a tutti, senza alcun tipo di retorica: piace ai giovani perché è il nuovo volto del (t)rap, piace ai puristi e alla critiche perché le basi sono una spanna sopra al 95% del resto, piace soprattutto alla vecchia scuola perché è sincero e ha davvero vissuto in prima persona ciò di cui parla, raccontandolo con rime potenti ed efficaci. Se l’Italia ha perso fiducia in quella musica che fino a ieri sembrava averla fatta rinascere, oggi il nuovo punto di partenza è Massimo Pericolo: che la musica italiana riparta da lui.

01 Liberato – LIBERATO

LIBERATO è un album dinamico, la cui riuscita non dipende solo dal valore musicale. Si tratta di un’opera che si completa con la sinergia di altri elementi, anche legati ad altre sfere: hype, comunicazione, moda, lettura e coscienza della contemporaneità. Con il suo primo album omonimo, LIBERATO ha portato a compimento il suo ambizioso progetto: diventare un nuovo romantico cantore dell’amore e di Napoli; e di questo mistero tutto umano che la terra partenopea riesce ad evocare più di qualsiasi altra realtà.