Dalla rete trapela il rider di una delle leggende della musica elettronica (se di elettronica hai un concetto abbastanza sommario e ti fermi alle macchiette) ovvero Steve Aoki. Per chi non fosse del mestiere, con rider si intende una sorta di elenco di specifiche tecniche e organizzative che un artista o presunto tale richiede per la data di esibizione.

Megalomane come pochi il nostro bellissimo giappunitense ha pensato ad alcune personali feature per fare impazzire i gestori dei locali, che già devono avere poco sale in zucca per chiuderlo. Tra le altre citiamo:

– 2 grandi ventilatori per muovere i bellicapelli;
– un canotto gonfiabile con le istruzioni disegnate;
– delle scale che conducono dal palco al pit dove Steve potrà arrivare per scagliare le
due torte griffate Dim Mak, con specifiche dell’impasto per essere a prova di fan;
4 stanze d’albergo di cui una suite a massimo 2 miglia dal locale;
te verde caldo perchè è pur sempre un giappo;
– una bottiglia di colluttorio per sciacquarsi la bocca (delle stronzate che dice su chi produce)
6 paia di mutande e 6 di calze;
– UN OTTAVO DI ONCIA DI ERBA LOCALE

e altre minchiate. Rendendosi conto di quanto è stato smerdato ieri, oggi nel suo blog ha risposto alla lettera dicendo in sostanza che deve prendersi cura della sua crew (da qui l’intimo) e che la roba organica che ha scelto è per il suo lato salutista. Il miele lo usa per la sua voce e qui permettetemi un bel LOL.  La spiegazione sull’erba non è comprensibile.