In questi giorni in Commissione impazza, tra le tante, la questione legata allo spreco di cibo, al riciclo e al destino dei rifiuti. Le note tempistiche italiane rischiano di far slittare questo argomento per almeno altri 10 anni, ma non è questo che qui c’interessa.
Recentemente Matthew Herbert ha sorpreso un po’ tutti con (l’ennesimo) progetto folle, o meglio sperimentale per dirla da uomo di settore: suonare il cibo. Detta così sembra una stronzata, ma nella sostanza è quello che è successo. Già nei primi di febbraio aveva rilasciato un disco fatto di Tortilla messicana, che magicamente suonerebbe sul piatto attraverso un sistema di laser.
Non pago di questa trovata e anche grazie al sostengo dell’organizzazione londinese FED UP: The Future of Food ha praticamente creato una collezione di dischi edibili da suonare e da mangiare. L’idea, che all’apparenza può sembrare solo un’idiozia, ci offre lo spunto per alcune riflessioni in tema di spreco (di cibi in particolare), di riciclo di alimenti e materiali e del loro riuso.
In una recente serata promossa dalla Vinyl Factory dove ha inaugurato questo dj set alla Hansel & Gretel, ha anche invitato gli ospiti – che da avventori si sono trasformati in commensali – a mangiare i dischi appena suonati. Per fortuna non hanno messo me ai piatti, altrimenti ne sarebbe scaturita una serata muta senza musica.
Ecco il dettaglio: