Discotex è il viaggio di Domenica Melillo nell’Italia delle discoteche abbandonate.

YTIl progetto, realizzato per la tesi di laurea in Nuove Tecnologie per l’Arte all’Accademia di Belle Arti di Napoli, esplora, attraverso le immagini ed i suoni, le fatiscenti discoteche dimenticate.

Come si legge nell’introduzione, però, non è una tesi sull’abbandono o i luoghi abbandonati, ma sul rapporto che la società ha con essi e sui processi che hanno portato alla loro disfatta, su come i cambiamenti sociali, economici e ambientali abbiano contribuito alla loro trasformazione.

Il titolo dell’opera è dato dalla fusione della parola “discotec” con il neologismo “urbex” – quest’ultima sta per urban exploration; per realizzare il documentario sono stati necessari 9 mesi di lavoro, il viaggio al termine della notte ha toccato Torino, Milano, Reggio Emilia, Formia e Avellino ed ha documentato la decadenza di cinque club storici: l’Ultimo Impero, il Cafè Solaire, il Marabù, il 7Up e l’East Side.

Ho trovato degli edifici molto curati, spazi enormi con parcheggi ampissimi. La proiezione di uno status di opulenza, quasi di sovrabbondanza nelle architetture. Insieme a questo la testimonianza viva di una natura che riprende il sopravvento su strutture create dall’uomo, il Terzo Paesaggio di Gilles Clèment, cioè l’antitesi di quello che le discoteche sono state nel loro tempo d’oro.

Il progetto di Domenica è un’ode alla decadenza, con cui ha voluto rivalutare e ricordare dei luoghi e i sentimenti a questi legati.  Le discoteche, però, Domenica non le ha mai frequentate, per lei erano non-luoghi anche prima dell’abbandono, ma le hanno suscitato sempre delle forti e contrastanti emozioni.

Attraverso il gruppo Facebook Memories on a Dancefloor ha avuto modo di capire che non era l’unica a viverle, e spinta da ciò ha voluto dargli voce:

 Sono andata in giro per cinque città, ho scelto la foto e l’ho caricata in questo software, impostando le frequenze da un minimo di 20 Hz fino ad arrivare ad un massimo che coincide con l’anno di chiusura di ogni discoteca, in pratica e più semplicemente, dal minimo udibile umano a frequenze medie. Ho settato tutto e premendo play si è generato il suono.

Di seguito potete ammirare il trailer di Discotex, mentre a questo link trovate tutti i suoni derivati dalle fotografie dei luoghi abbandonati.