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The Wilderness è il settimo lavoro degli Explosions In The Sky, una lunga pausa da Take Care, Take Care, Take Care (datato 2011), inframezzata da colonne sonore e instancabile attività live.
Conoscendo il loro percorso artistico fino adesso, è impossibile avere aspettative basse.
Il primo ascolto notturno procede come sospettavo: sì, il lavoro è di qualità, non c’è che dire. Apprezzo anche le novità apportate al loro suono dall’elettronica, che delinea le parti melodiche più oscure. Ma c’è qualcosa che non va, che non riesco a cogliere, qualcosa di decisamente intenso che richiede un ulteriore ascolto, quindi aspettiamo la prossima notte.

Il secondo ascolto svela finalmente il vero volto di The Wilderness ed è decisamente pronto ad essere raccontato sia voi che alla mia mente. È prima di tutto un viaggio da percorrere, da interpretare come si preferisce: i nostri cari texani mettono a disposizione i temi, noi possiamo scegliere le immagini, i protagonisti ed i pensieri. Chi li conosce bene sa che in effetti è una caratteristica onnipresente e strutturante nelle opere del gruppo, ma ciò che fa veramente la differenza in questo nuovo capitolo è l’essersi saputo reinventare magistralmente senza perdere neanche una piccola parte dell’intensità che costituisce la loro musica.
Questo viaggio ci porta in svariati luoghi dove possiamo sentire la dolcezza e la delicatezza come punto di partenza (la fantastica titletrack e The Ecstatics), l’inquietudine di un’anima che non si è mai placata (Tangle Formations). Passiamo attraverso gli incubi di Losing The Light e dell’esperimento ambizioso e riuscito psych/tribale di Logic of a Dream (mai titolo fu più azzeccato), accompagnati poi da risvegli che sanno di rincorse gioiose e libere in Disintegration Anxiety e Infinite OrbitLa carica emotiva raggiunge il culmine nella sospensione aerea di Colors in Space che prende fuoco in una pioggia di feedback e ci lascia all’atto finale di Landing Cliffs, dove ci viene dato il permesso di perderci del tutto nelle immagini che abbiamo generato. Ed infatti, io ero già ad occhi chiusi, beato come pochi.
Rifletto su dove sono arrivato fino ad ora, su quanto sono cresciuto da quando scoprii The Earth Is Not A Cold Dead Place che mi frantumò il cuore istantaneamente. Sento che ancora il loro potere magico ed evocativo non si è per niente placato, ed ha finalmente trovato una nuova forma di espressione.

Gli Explosions In The Sky centrano l’obiettivo peccando forse solo in qualche eccesso perfezionistico: The Wilderness conferma la forza di un gruppo unico nel suo genere, capace di catapultarci sempre a livelli di introspezione che non finiscono mai di stupirci.

Tracce Consigliate: The Wilderness, Disintegration Anxiety