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Da sempre la redazione di Deer Waves si impegna per presentarvi tutte le novità più interessanti del panorama musicale italiano ed internazionale.

Il 2016 è ormai bello che cominciato, per questo abbiamo deciso di proporvi (come da consuetudine) una decina di nomi che renderanno il prossimo anno migliore di quello appena trascorso.

REJJIE SNOW (DUBLINO)

Un sound che richiama tanto quello della Odd Future, con quel modo di rappare che non ti aspetteresti certo da un irlandese di 22 anni, sebbene già sotto i riflettori e con un EP all’attivo. Rejjie Snow è il vero hype da seguire nell’ambiente hip hop. I più sgamati già se lo sono gustato lo scorso settembre al festival Elita di Milano, o quando ha aperto importanti live come quelli di Kendrick Lamar, King Krule, MF Doom ed Action Bronson. Per tutti gli altri cliccare su questo pezzo è il modo migliore per cominciare.

LOYLE CARNER (LONDRA)

Allora, circa un anno fa Loyle ha pubblicato un EP che definirlo “straordinario” sarebbe alquanto riduttivo. Si intitola A Little Late e BFG, il primo brano del disco, è l’intro che chiunque faccia questo genere di musica avrebbe voluto scrivere. Il prossimo anno sarà quello della sua consacrazione, questo ragazzotto londinese non ne sbaglia una.

FRANCES (LONDRA)

Frances (vero nome Sophie Frances Cooke), ha nel pianoforte il suo inseparabile compagno. E questo non è certo un caso, dato che ad ispirarla sono Carole King ed i Coldplay. Il suo piano pop avrà nel 2016 l’anno di svolta. A supportarla c’è la storica Capitol Records, stessa etichetta di un certo Sam Smith. Noi vogliamo presentarvela con il suo ultimo singolo, Borrowed Time, scritto insieme a Howard Lawrence dei Disclosure.

SG LEWIS (LONDRA)

Su quattro nomi fatti fin’ora, tre sono londinesi. Sarà forse un caso? Sicuramente no. Di SG Lewis possiamo dire che: Pharrell lo definisce  “A white boy with soul”, è labelmate dei Disclosure e Giulione Bashmore, canta e scrive canzoni utiliazzando i Bon Iver come modello. Può bastare così per ora.

ERYN ALLEN KANE (CHICAGO)

Soul never dies. Nel 2015 è stato Leon Bridges a darcene una prova, per il 2016 sarà il turno di Eryn Allen Kane. Un’artista che ha già avuto modo di esporsi, grazie a Baltimore, il duetto con Prince sulle violenze di Baltimora e le morti di Michael Brown e Freddie Gray. Tutta l’energia che solo la black music può offrire contraddistingue invece Slipping, fantastica traccia estratta da Act 1, suo EP di debutto.

RAT BOY (ESSEX)

Chissà che le canzonette spensierate non possano tornare in auge nel 2016. Molti tra gli addetti ai lavori, cercatalenti vari e blur-nostalgici stanno scommettendo su Jordan Cardy, sbarbatello teenager dalla campagna inglese. Sign On è semplice tanto quanto catchy: play it twice and again and again.

BASECAMP (NASHVILLE)

Quando la downtempo incontra l’RnB il risultato non può che essere un’atmosfera eterea e malinconica. La stessa che si incontra ascoltando i Basecamp, trio di giovani producer, che nel 2015 si è unito al roster della OWSLA, l’etichetta di Skrillex, segno di un futuro che promette grandi cose. L’ultimo EP Greater Than ha ricevuto ottime recensioni, tanto che Watch My Back è stata inclusa nella compilation Kitsuné America, Vol. 4.

STORMZY (LONDRA)

Conoscete già Stormzy perché Jamie xx ha usato la sua Shut Up durante quel set micidiale per Boiler Room sul tetto della Young Turks records a Londra? Bravi, vi siete informati per tempo ed avete scoperto il 22enne più talentuoso di tutto il Regno Unito. Se così non fosse, ecco qui il video che darà la giusta piega alla vostra giornata.

LÉON (STOCCOLMA)

Sin dai tempi degli ABBA, quando si cerca dell’ottima musica pop, è il caso di dare un’occhiata alla Svezia. Facendolo, abbiamo trovato Léon, giovane biondina che nel 2015 ci ha regalato un autentico Treasure, come il nome del suo sorprendente EP. Il suo stile la pone a metà strada tra Adele ed Ellie Goulding. Bella e brava insomma, che altro dire?

GALLANT (LOS ANGELES)

Onestamente non c’è alcun motivo sensato di pensare che Gallant non possa diventare un fenomeno di portata planetaria. Il giovanissimo interprete alt-RnB con influenze e storie di vita da east e west coast americana sta per rilasciare il suo primo LP. Perché tutto questo hype? Perché Jake Udell, il manager di ZHU nonché suo scopritore, pare abbia grandi progetti per lui.

CAN YOU FEEL THE HYPE?