moses_sumney_host

Genere: Indie Folk, Soul

Simile a: Leon Bridges, Tunde Adebimpe, Justin Vernon

   Città: Los Angeles

Musica: Soundcloud  Contatto: Facebook

Tranquilli, non vi stiamo per presentare il nuovo progetto solista di Kele Okereke (solo perché al momento impegnato a tenere insieme con lo scotch i Bloc Party), tantomeno un nuovo componente dei Bob Moses. Il protagonista di questo hype è un venticinquenne afroamericano, anzi lo sforzo di un venticinquenne afroamericano di avvicinare e, in un certo senso, conciliare la cultura musicale black ed il folk made in USA.

[soundcloud url=”https://api.soundcloud.com/tracks/203383246″ params=”auto_play=false&hide_related=false&show_comments=true&show_user=true&show_reposts=false&visual=true” width=”100%” height=”450″ iframe=”true” /]

I primi dieci anni di vita trascorsi in California sono evidentemente sufficienti a rendere l’esistenza del giovane Sumney quasi impossibile quando i genitori ghanesi decidono di tornare con lui in Africa, ad Accra. Internet è la sua salvezza, il suo unico rifugio, e l’ondata indie del decennio passato che tanto rimpiangiamo è per lui grandissima fonte di ispirazione. Così Moses torna negli States diverso, cresciuto e sicuramente arricchito. Una chitarra, un pedale loop ed il corso di scrittura creativa alla UCLA sono tutto ciò di cui il giovane necessita per esprimere al meglio la sua potenzialità artistica: il primo EP, Mid-City Island, esce autoprodotto circa un anno fa. Ad esso segue Seeds, il singolo più riuscito dell’artista, col rispettivo b-side Pleas pubblicato da pochi giorni e mixato da nientemeno che Chris Taylor dei Grizzly Bear. Sono già molti i nomi importanti che scommettono su Sumney: Sufjan Stevens lo ha adottato come uomo spalla in tour, così come St. Vincent per l’Hollywood Bowl e Karen O nel bellissimo live qui sotto per KCRW. C’è un album in arrivo, tenetevi pronti.