È ora di dire basta alle ormai sdoganatissime bedroom production e fare un step successivo, è ora di parlare di caravan production. Chi meglio delle Hockeysmith può illustrarci come si fa?

Stiamo parlando di due sorelline, Georgie e Annie Hockey-Smith, stanziatesi all’interno di un caravan in una piccola cittadina della Cornovaglia. In qualche modo, in un ambiente del genere, hanno presumibilmente tagliato i contatti con tutto e tutti, iniziando a registrare un’ambiziosa serie di tracce da 8 minuti, che avesse come sfondo la splendida coastline della tanto cara Cornovaglia.

Sembra che tutto abbia avuto inizio nel 2011, quando il duo era solito suonare in giro per l’Inghilterra, sotto varie incarnazioni, con il benestare di Tyrannosaurus Dead e Bleeding Knees Club. Lasciato il team under 18 di hockey da prato del Regno Unito decidono di dedicarsi solo alla musica.

Siamo nell’autunno 2013 quando le prime demo delle due sorelline iniziano ad impazzare in rete. Esordiscono con i suoni idiosincratici di Now I Want To. Ci troviamo di fronte ad un continuo balzo sonoro, dai droni allo shoegaze; un suono trascinante, che ingloba spinosi 808s e turbolenti synth, col quale si potrebbe posizionare il singolo delle sisters direttamente vicino a Julianna Barwick nella vostra collezione di dischi. Let’s Bang è il B-side di Now I Want To; lo stile è sempre quello ma l’amore per Georgie e Annie è in netta ascesa. Il senso di disagio, quasi malessere, con il quale creano i loro lavoro diventa la loro marcia in più.

[soundcloud url=”https://api.soundcloud.com/tracks/99209089″ params=”auto_play=false&hide_related=false&visual=true” width=”100%” height=”450″ iframe=”false” /]

Meanwhile chiude il cerchio e mostra l’altra faccia delle Hockeysmith, più meditativa e meno ossessionata alla struttura della traccia. Guidato da un delicato giro di chitarra, il suono si fonde con un cantato vibrante, quasi spettrale, e un imperioso riecheggio di synth, accostandosi tra la bellezza fuori dal mondo di Julia Holter e il pop aggressivo delle Warpaint.

Il vero e proprio salto di qualità si è avuto con il freschissimo rilascio di But Blood. In questa traccia appare evidente come Georgie e Annie abbiano saputo unire quello shoegaze ipnotico e dronecentrico dei primissimi lavori, con un’acuta ed impetuosa sensibilità pop. Drum beat che punzecchiano stratificandosi in ogni dove, una melodia pensierosa ma al contempo sensuale e fiduciosa che sfocia nel finale in qualcosa di veramente ammorbante. A rendere tutto ancora più inteso ci ha pensato il video diretto Davy Evans (regista che vanta già collaborazioni con The XX, Zomby e Fryars).

L’EP di debutto, But Blood, uscirà a maggio, via Double Denim Records, nel frattempo tutti nel caravan ad ascoltare le Hockeysmith.