FLYYING COLOURSNe parlavamo qualche tempo fa che dall’altra parte del mondo, precisamente in Australia, non c’è mai stata una vera e proprio scena Shoegaze/Dream. Dopo il già citato Kigo da Brisbane, oggi parleremo di una band da Melbourne: i Flyying Colours

Si formano nel 2011, probabilmente sotto l’ispirazione di Enya (Questa è la prima foto pubblicata nella loro pagina Facebook). Voi mi direte che ormai sono Old, ma la prima vera pubblicazione di questa band avviene solo nell’Aprile 2013 con una canzone: WavygravyA primo impatto si sente l’ispirazione diretta di gruppi come i Ride, a metà strada tra lo Shoegaze e un certo Brit-Pop. Come struttura vocale mi hanno ricordato moltissimo un altro gruppo emergente, stavolta direttamente da Londra: i Sulk (proprio questa primavera hanno fatto il loro esordio con l’album Graceless). Giusto un mese fa i Flyying Colours,  pubblicano il loro primo EP omonimo; nel lotto di canzoni è presente la stessa Wavygravy. Fin dall’inizio viene rafforzata questa comunanza con i Ride, onnipresenti come strutture musicali e per l’aggiunta dei cori. Nell’evolversi dell’EP si sente sempre di più questo spostamento verso la pulizia del suono ed il passaggio verso sonorità brit-sporche. Le strutture, soprattutto con la batteria, si orientano anche verso il sound Madchester, senza  però mai immergervisi completamente.

Probabilmente chi sta nei “piani alti” sta cercando di riproporre dopo 20 anni il cambio musicale di allora, ovveri il passaggio dallo Shoegaze al Brit-Pop. Certo, una cosa del genere ce la saremmo aspettata da  band Inglesi, che invece a quanto pare si stanno spostando in massa verso una Psichedelia di fine anni ’60 – inizio ’70. Probabilmente è solo un’utopia sperare che ci sia un’unica scena fissa a livello mondiale, mentre la super velocità di Internet passa e distrugge.