youth cultI colpi di fulmine esistono, eccome se esistono. Quei primi 10/15 secondi in cui il mondo non esiste, tu non esisti. C’è solo lei/lui, che fluttua su uno sfondo bianco, luminoso, quasi accecante, impegnata/o nelle proprie questioni, nelle sue commissioni, inconsapevole di essere per qualcuno il dono più bello che gli si potesse fare. Irraggiungibile, inarrivabile, ma pur sempre reale.

Un anno dopo, un’illuminazione improvvisa e inaspettata ti fa capire che hai perso 12 mesi della tua vita a correre dietro ad una cagna.

May Be Myopic sembra un po’ il riassunto di tutti quei colpi di fulmine che esistono ma che sarebbe meglio non fossero scoccati.

Y O U T H C U L T, dalla Svezia. Gruppo ancora praticamente sconosciuto (una trentina di fan su fb al momento della scrittura), con tanto ma tanto da dirci e da regalarci, insinuandosi nell’ambitissimo confine tra luce e tenebra. Lo spazio tra una lettera e l’altra nel nome fa molto 2012 e non è un caso che non appena si schiacci play il rimando sia chiaro e forte ai nostri amici di Manchester M O N E Y e WU LYF.

Youth Cunt è l’EP d’esordio. Si presenta come un grido di rivolta. Una chimera dal titolo punk che richiama un urlo da sempre assurdamente sublime. Una buia voluttà dove bellezza ed immaginazione si intrecciano e si fondono in un dedalo di roca dolcezza.

Pop labirintico che flirta con un pop intriso del più crepuscolare dei post-punk, attraverso le  poetiche percussioni e le lunatiche note di piano. La prima traccia, May Be Myopic, risuona come un miraggio dolceamaro su intimi accordi, una tavolozza di tempere in cui si mescolano insistentemente sentimenti contrastanti, uno specchio che riflette gli echi dei nostri sogni e le nostre speranze più distorte.

Gli YTH CLT creano una musica che diviene “stregoneria”, rivelando uno spleen incantatore attorniato da graffianti carezze. Restiamo imprigionati in armonie e melodie divoranti, sgorganti di sentimenti ultraterreni e di emozioni fuggenti, che durano giusto il tempo di una nota.

Baudelaire diceva “l’aria è piena del brivido delle cose in fuga”, lasciarvi scappare gli Y O U T H C U L T però sarebbe davvero grave.