Genere: Alt-Pop, Drem-Pop, Synth-Pop, Dark-Pop

Simile a: AURORA, Zola Jesus, MØ, Lorde, The xx, FKA twigs

Etichetta: Freecom/Factory Flaws

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HÅN è una cantautrice e poliedrica musicista classe 1996, di Desenzano del Garda. L’aver vissuto lontana dal grigiore di una metropoli, immersa nelle bellezze naturali della terra natìa ha, senza dubbio, influenzato il suo talento.

Grazie al padre collezionista di vinili, per lo più di opera, classica e jazz, è cresciuta attorniata dalla musica. Ha imboccato il suo percorso artistico suonando il violino e scrivendo i primi brani verso gli 11 anni.

Accantonati gli spartiti, si è avvicinata alla musica contemporanea focalizzandosi, inizialmente, su piano e chitarra. Il progetto della giovane italiana si è schiuso dalle bozze che nel corso degli anni ha registrato su qualsiasi supporto fisico a sua disposizione: computer, telefono, quaderni, dappertutto. Riordinati il materiale e le idee, lo scorso maggio, ha rilasciato il primo singolo.

The Children è un pregevole brano pop in cui l’incalzante cadenza delle percussioni fa da contraltare agli accordi quasi accennati e agli onirici synth; su questi, a sugellare la piccola meraviglia, si innesta il malinconico quanto limpido cantato.

My land is made of all the saints I choose to pray
Covered by branches I lost all that I found.

Come ha dichiarato la stessa HÅN:

The Children esprime l’idea di qualcuno che scappa via da tutto ciò che conosce, cosciente del senso di oppressione che la “comfort zone” rappresenta, pur restando inevitabilmente legato a esso. È la trasposizione in musica dell’ambivalente sensazione di inquietudine ed euforia che si prova nel momento in cui si cresce e si è costretti a lasciarsi dietro le proprie certezze ma ci si apre a nuove sorprese che solo il tempo potrà rivelare.

Il 15 settembre è stato pubblicato 1986, il secondo singolo disponibile su tutte le piattaforme digitali. HÅN lo ha definito come il brano più personale e strano del suo EP, la cui release è prevista entro la fine di quest’anno. Difatti, anche se l’ossatura è simile a quella del precedente, la produzione di 1986 si discosta di gran lunga da quanto fatto finora dalla ventunenne:

Non è solo un racconto personale, ma anche una sorta di riflessione su ciò che ho visto intorno a me, ci sono elementi ricorrenti nella maggior parte delle relazioni e sono proprio al centro di queste. Il 1986 è l’anno in cui i miei genitori si incontrarono.

Musica, testi ed estetica rispecchiano appieno l’incontaminato e melanconico mondo di HÅN, nell’attesa che il debutto discografico ce lo sveli interamente godetevi l’ultimo singolo.

Your eyes have seen what they touched
Mine can run if they are hurt
Inside reefs, I found your shoulders
Armed with nothing but fears
And I prayed the woods to get lost
Leaves were cold like your sound
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