Ok, boomer” nasce come meme polemico, sarcastico e insofferente  dei membri della Generazione Z (i nati tra la seconda metà degli anni Novanta e la fine dei Duemila) in risposta ai baby boomer, ossia i nati tra la metà degli anni Quaranta e Sessanta che hanno vissuto il boom economico post Seconda guerra mondiale.

L’espressione è utilizzata per mettere a tacere o deridere coloro ritenuti responsabili, in primis, della  crisi finanziaria e quella climatica.

La Fox, prendendo la palla al balzo, vorrebbe realizzare uno show intitolato Ok, boomer sfruttando la vitalità del modo di dire.

La notizia è stata data da Stuart Heritage sul Guardian, il quale ha scritto:

La rete [riferito alla Fox, n.d.r.] non ha le idee chiare sul tipo di programma. E questo è preoccupante, poiché gli show generati dalle mode di internet sono noti per non essere molto longevi.

L’autore dell’articolo ha così deciso di compilare una lista di potenziali programmi:

così che magari la Fox ne sceglierà una, e io diventerò ricco.

Secondo Heritage Ok, Boomer potrebbe diventare una sitcom: protagonista l’incapace sessantaduenne Jonathan Boomer costretto per ragioni inspiegabili a vendere la propria casa e a trasferirsi in una confraternita universitaria.

Oppure “Ok boomer, the reality show”, una sorta di Isola delle coppie in cui un gruppo di boomers viene mollato su un’isoletta sperduta con tutto ciò di cui ha bisogno per vivere. E ancora “Ok boom”, il dramma fantastico in cui il sessantaseienne Christopher diviene un antieroe vigilante che cerca di conquistare il mondo.

Altrimenti “Ok boom, the gameshow”: uno spettacolo in onda ogni sabato sera in cui uomini e donne fra i 55 e i 70 anni devono rispondere rapidamente a domande del tipo: “qual è il modo migliore per avere figli se ti manca la stabilità finanziaria per permetterti una casa? A ogni risposta errata 500 dollari dai loro risparmi verranno donati a un giovane della Gen Z scelto casualmente.