Vi sareste mai immaginati che scenari post apocalittici a la Black Mirror e 1984 potessero prendere vita? Sembra proprio che la Cina sia in procinto di rendere tutto questo una realtà.

Nel 2014 il Consiglio di Stato cinese ha annunciato la creazione di un piano per la costruzione di un Social Credit System: un sistema che calcola attraverso dei punti “social” quanto siano affidabili i cittadini della Cina.

Nel 2017, il governo ha deciso di costruirlo davvero il Social Credit System (SCS), per creare “una cultura della sincerità”. Una nota ufficiale rilasciata dal governo lo ritiene indispensabile per stabilire “un ambiente di opinione pubblica nel quale il mantenimento della fiducia sia percepito come glorioso”, e “che rafforzerà la sincerità negli affari governativi, quella commerciale, sociale e la costruzione della credibilità giudiziaria”.

Tralasciando i brividi che affermazioni di questo tipo possono provocare, scopriamo come funziona il calcolo del punteggio. L’SCS è stato appaltato a otto società cinesi diverse e nel caso del sistema di crediti studiato da Alibaba (il colosso e-commerce cinese) vengono individuati cinque fattori:

  1. Credito: il cittadino paga le bollette in tempo?
  2. Capacità di adempimento: il cittadino adempie ai propri obblighi contrattuali?
  3. Caratteristiche personali: si otterrà dalla verifica delle informazioni personali come il numero di cellulare e l’indirizzo.
  4. Comportamento: verranno valutate le abitudini d’acquisto. Come afferma Li Yingyun, direttore per la tecnologia di Sesame (altra società sviluppatrice) “Chi gioca videogiochi per dieci ore al giorno, non sarebbe ben giudicato, mentre chi acquista spesso i pannolini sarebbe considerato un genitore, il che, probabilmente, lo renderebbe una persona responsabile”.
  5. Relazioni interpersonali: la scelta dei propri amici online, così come il tenore dei commenti, diventano fondamentali. Giudizi positivi sul governo e l’economia del paese, ovviamente alzano il punteggio.
    Incredibilmente, molti hanno aderito spontaneamente al programma, probabilmente attratti dalle ricompense e dai “privilegi speciali” riservati a chi sarà considerato “affidabile”: buoni spesa, prestiti agevolati, noleggio auto senza necessità di deposito, check-in veloci in alberghi di lusso.

Pensiamo a quando nel 2020 il sistema diventerà obbligatorio, che sanzioni potranno esserci per chi non sarà idoneo? I premi potrebbero diventare merce di scambio al ribasso per chi ha i punteggi più bassi: non sei affidabile? Non ti concediamo il mutuo, ti aumentiamo le bollette e chissà che altro.

Le relazioni umane sono da sempre complicate, ma se tutto dovesse diventare un calcolo di “tu mi aiuti ad alzare il punteggio con i tuoi elogi politici, tu invece danneggi la mia reputazione con i tuoi commenti sovversivi” davvero we don’t want to live on this planet anymore.