comp-kanye-west-models

Sono stati giorni di subbuglio mediatico nel mondo, da quella sera in cui il signor Kanye West ha presentato la nuova a detta sua somma e perfetta creazione The Life Of Pablo (o anche Swish o Waves, scegliete quello che vi piace di più!) in un posto prestigioso come il Madison Square Garden, una performance legata al lancio della Season 3 della sua nuova collezione di abbigliamento.

Madison-square-1

Come al solito uno che le cose non le fa in grande, di più.
Il percorso che ha effettuato prima arrivare a proclamarsi ad oggi un (semi)Dio è stato ben lungo e costellato da album imprescindibili per chi scrive.
Ma come siamo siamo arrivati fino a qui? E perché in un modo o nell’altro ci ritroviamo sempre a parlare di Kanye?
Riuscire a codificare un personaggio talmente controverso è un’impresa colossale. In tanti lo hanno etichettato, senza sbagliare naturalmente, come un grave narcisista megalomane che non si fermerà sicuramente qui.
È ben difficile che un disturbo di personalità si possa presentare tutto solo soletto e monopolizzare la scena. Come dice uno dei miei didatti terapeuti preferiti, ci sono prove empiriche che a “circa il 60% dei pazienti con un disturbo di personalità è diagnosticato ALMENO un altro disturbo di personalità”.
Ci sono diverse parti della nostra persona che possono parlare, o che prendono il sopravvento, in diversi momenti della nostra esistenza: sembra così, parallelamente, che in ogni fase della sua carriera ci siano stati diversi “pezzi” che abbiano preso il sopravvento con la sua evoluzione, come musicista, personaggio pubblico e semplicemente “essere umano”.

È decisamente più intrigante uno come Kanye di altri personaggi che riusciamo ad inquadrare benissimo in poco tempo.
Alcuni esempi pratici? Beh, tutti sappiamo che Drake in realtà è un bambino sensibilone piagnone che ora si è fatto i muscoli e mette gli spari dei mitra nei mixtape, ma che obiettivamente avrebbe solo bisogno di un abbraccio forte, mentre Snoop Dogg è l’amico fattone con cui vorresti uscire sempre per scassarti dal ridere e ad un certo punto trovarti circondato da 20 escort incredibilmente fighe, ecc ecc.
Kanye però non rientra in questa categorizzazione (peraltro, sempre povere nell’inquadrare una persona), e me ne sono reso conto dopo aver visto in una serata pigrissima il bel documentario The Art Of Rap che mi ha lasciato con ancora più quesiti:

Questi 3 minuti racchiudono tantissime sfaccettature di Kanye, dirette ed allo stesso ostiche con cui entrare in contatto.
Dal ragazzo accogliente che spiega le sue prime esperienze a rappare, alla rabbia e la determinazione tirata fuori sul freestyle del verse Gorgeous, sembra di trovarsi davanti due persone completamente diverse.
Proviamo a cimentarci così nel nostro intento: dare voce ai suoi album non come semplici recensioni, ma dei veri e propri momenti determinanti di cambiamento ed esperienza personale.

COLLEGE DROPOUT (1999/2004)

kanye-west-the-college-dropout-e1371281006275“Ciao, sono Kanye, un producer della Roc-a-Fella che lavora per i miei futuri BFF e che non riesce a convincere del tutto che possa sfondare anche come artista hip-hop”. Anni ed anni a provare, e poi quell’incidente, la mascella ricostruita e la magistrale reazione ad un trauma che riporta il nome di Through The Wire, uno dei singoli più belli che West abbia mai scritto.
Through The Wire è la vera genesi di tutto ciò che abbiamo ora.
Definito come uno dei miglior debut album di sempre, record di vendite e vera sorpresa nel panorama hip-hop, College Dropout è più della rivalsa di un nuovo aspirante Re: è un lavoro sorprendente, fedele ai suoni soul/r’n’b con quella marcia in più che si comincia lievemente a scorgere tra pezzi da 90 come All Falls Down e Slow Jamz.

Kanye è consapevolissimo della sua bravura. Tra un narcisismo acerbo (ma non troppo) per uscire allo scoperto ed una già ben sviluppata ossessione per la perfezione si appresta a non deludere nessuno con la seconda parte della trilogia.
Perché lui non sembra proprio il tipo da spaventarsi della seconda fatidica prova: potrà sì rinviare di mesi il mastering facendo girare i coglioni alle case discografiche, ma sembra già pronto ad entrare ancora più prepotentemente tra i big del Mainstream.

LATE REGISTRATION (2004/2005)

LateRegistration“Mi permetto di alzare subito il livello, perché io posso”.
Ancora non mi spiego come sia stato possibile il mezzo miracolo di Late Registration: insomma, si mette a giocare con i grandi e li straccia.
Il suo ego prende il volo definitivamente azzeccando tutto: ci sono le hit perfette, la produzione è sublime, il disco mette d’accordo praticamente un po’ tutti con il suo spiccato lato pop. È un piacere riascoltarlo anche dopo tempo, con il suo sound variegatissimo ancora legato a College Dropout, senza tempo.
Il ragazzo è pronto a realizzarsi, a maturare del tutto, con tutte le paure rispecchiate dallo sguardo di Dropout Bear lì nella copertina.
Come chiuderà questa trilogia (scampata tetralogia), di fronte ad un’ovazione generalizzata del mondo musicale? Come suonerà questa sua crescita?

GRADUATION (2005/2007)

R-1066601-1265919143.jpegIl periodo di apprendimento finisce così. La trilogia si chiude con uno dei momenti di introspezione più importanti della carriera di Kanye, che corrisponde anche ad un importante evoluzione del sound.
È ora il momento di guardarsi dentro prima di andare avanti, di capire come sono arrivato qui.
La fine di un ciclo o, meglio dire, di una fase della nostra esistenza, porta a riesaminare i nostri temi principali, e Kanye lo fa qui in una chiave lievemente melanconica, spostando il proprio stile musicale su versanti elettronici senza però dimenticare ciò che è stato fatto in precedenza.
Stupisce l’integrità e la compattezza della produzione generale, come se Kanye avesse trovato un equilibrio tra tutte le sue idee: se dovessimo prendere un esempio lampante, basta ascoltare la base di Flashing Lights per capire al meglio questo concetto.
Il nostro caro narcisone qui è in una fase di grazia: arrivato oramai alla vetta,  sempre più influente, si è concesso di raccontare sé stesso e di legittimare tutte le sue insicurezze. Ora che non teme più niente, nessuno lo può fermare.
A meno che…

808s & HEARTBREAK (Sept/Oct 2008)

808sL’album più urgente e sottovalutato di Mr. West, nonché la rappresentazione del vero punto di svolta – e da qui non si tornerà più indietro.
La morte improvvisa della madre, la fine di una relazione importante, le difficoltà a gestire il successo e l’esposizione mediatica: impossibile non avere un crollo.
Kanye abbassa le difese: qui non c’è bisogno di dimostrare di essere il più forte o il più bravo, c’è da accettare tutto quello che sta accadendo dentro ed intorno a te. Persino lo stile musicale è lontano anni luce da dove si era iniziati: drum machine e synth alla mano, butta giù tutto il suo dolore e ne vengono fuori pezzi dalla grande forza pop ma lontanissimi dall’essere scontati. Piccole gemme come Amazing e Heartless rimangono tutt’ora dei classici di un Kanye che forse non risentiremo mai più in queste vesti.
Inconsapevolmente, 808s ha influenzato tantissimi artisti della nuova scena hip-hop/rap di “sensibiloni” e purtroppo sdoganerà l’uso compulsivo dell’auto-tune.
Rimarranno alcune piccole tracce negli episodi successivi, ma saranno lievi reminiscenze del suo “album terapeutico” come lui ha definito: eh sì, perché prima di farlo per noi, l’ha fatto per sé stesso. Cosa credevate?
Quando una personalità prettamente narcisista riceve un duro colpo come questo, incassa in maniera più intensa degli altri. Ma quando si rialza, con grandi probabilità diventa più forte di prima ed il pericolo di portarsi oltre ai limiti con tutte le conseguenze del caso diventa reale.

Mi vengono in mente le parole di Dr.Dre a K-Dot nel pezzo Wesley’s Theory:

“Anybody can get it, the hardest part is keepin’it motherfucker”

Ecco, forse uno come Kanye, ma dico forse, è andato un po’ più in là.

MY BEAUTIFUL DARK TWISTED FANTASY (2009/2010)

a0f58f2ad1a238727bd3c10c40dd9374.1000x1000x1Godiamoci il vero capolavoro di Mr. West prima che sbrocchi definitivamente. Il ritiro sociale che lo ha portato ad isolarsi per un po’ da tutto e da tutti ha portato i suoi frutti. MBDTF è la summa delle molteplici essenze di Kanye.
Ossessivo e perfezionista sopra tutto: non c’è una nota fuori posto, gli arrangiamenti da spavento, la carica emozionale della musica non perde di intensità in alcun momento dell’album.
C’è tutta la storia musicale che ha costruito fino ad ora: il vecchio amore per il soul, l’r’n’b, il pop, le escursioni elettroniche dei due album precedenti. Nessuna di queste parti stona con le altre, ennesima prova di produzione incredibile e il riconoscimento di un livello d’ispirazione all’apice, sebbene l’andamento delle tracce rispecchi gli aspetti bipolari che vive in questo preciso momento.
La fama, gli eccessi, l’amore, il difficile rapporto con la società ed i media: si parla di tutto questo e qualcosa sta cambiando.
Si comincia a scorgere molta rabbia, e lo stesso Kanye si autoelegge come una nuova divinità da adorare.
Delirio di onnipotenza e megalomania alle porte? Sono concetti un po’ forti, però alcuni video parlano da sé:

Questo è il suo vero e proprio punto più alto, ed è proprio qui che il classico vuoto narcisistico comincia a scavare e la parte ossessionante più oscura comincia ad affiorare senza speranza.
Sì, Mr.West sbroccherà male dopo My Beautiful Dark Twisted Fantasy, e comincerà a nutrire quell’odioso personaggio egocentrico di cui i media non riusciranno più a fare a meno.

YEEZUS (2012/2013)

tumblr_moelxko29e1qjo50co1_1371248265_coverUn vero atto di distruzione/ricostruzione.
Yeezus è rabbia pura abrasiva, e addirittura una magistrale presa in giro(?), arrivato a frantumare tutta l’armonia creata da MBDTF.
È l’album più scomodo e meno immediato, con auto-celebrazione e protesta a farla da padrone. Il Kanye che se la ballava allegramente fianco a fianco con Jamie Foxx ce lo siamo persi: il delirio si è assestato per bene.
Yeezus, con questo titolo un pelo arrogante, rimane comunque per l’ennesima volta un grande album, un incubo terrificante dove si riprende il respiro solo nella finale Bound 2.
Dai, vi ricordate quella meraviglia di video con la moglie Kim (potete rivederlo più sotto)?
Kanye è diventato questo, ahinoi.
La preda mediatica preferita, che da una parte si diverte a far parlare di sé in qualsiasi modo anche trollandoci, e che dall’altra percepiamo decisamente esasperata/esasperante in questa situazione in cui si è elevato con tanta gloria.
Non più solo artista ma personaggio di tendenza, che a volte inciampa nel reggere la tensione. Essere arrivati a questo livello, però, è ciò che allo stesso tempo lo salva: legittimato a fare/dire quello che vuole, ottenuta la potenza per farlo, continuerà a farlo.

Siamo sicuri che potrà reggere tutto questo?

THE LIFE OF PABLO (2014/2016)

kanye-life-of-pablo-art

Un mondo musicale ai tuoi piedi, tutti i VIP delle scene musicali/modaiole più importanti  a seguirti come adepti alla presentazione del tuo nuovo progetto.
Proteggere North West dai paparazzi, avere una moglie che non è una cima come Kim, riaffermarsi con un nuovo album che a ‘sto giro deve essere perfetto al 200%, i tweet da bipolare/schizoide/schizofrenico…
Per ora lasciamo parlare le immagini.
Ascoltiamo The Life Of Pablo, e poi ne riparliamo.

Kanye-West-and-Taylor-Swift-640x470

12742687_768620999936087_8475196728287124984_n
12713968_949712898417598_1587601224_n

Kanye-West_980x571

21-Inappropriate-Books-For-Kids-That-Actually-Exist

E come dimenticarci della miglior caratterizzazione di Kanye

1305_3_Kanye_Genius