Secondo ad uno studio del 2016 i professionisti del settore della musica sono tre volte più soggetti a soffrire d’ansia e depressione mentre secondo un altro di quest’anno il 73% dei musicisti indipendenti soffre o ha sofferto di problemi di salute mentale; tuttavia per chi ascolta la musica la situazione è ben diversa.

A sostenerlo è il recente studio condotto dalla British Academy of Sound Therapy e commissionato da Deezer, il quale ha fatto una stima delle dosi quotidiane consigliate di musica da ascoltare per vivere meglio.

Lo studio ha esaminato le ore di ascolto quotidiano di 7.500 persone, e come questo influenza il loro benessere fisico e mentale:

Come quando ci dicono di mangiare almeno cinque porzioni di frutta e verdura al giorno, la ricerca di Deezer ha concluso che dobbiamo ascoltare almeno 78 minuti di musica attraverso cinque diversi stati d’animo: edificante, rilassante, triste, motivante e gestione della rabbia.

In base alle ricerche della British Academy of Sound Therapy, quindi, è necessario ascoltare almeno 78 minuti di musica al giorno per avere dei benefici, meglio se alternando brani rilassanti, allegri, tristi e motivanti.

Stando ai risultati della ricerca sono necessari 11 minuti di ascolto prima che inizino i benefici è solo 5 per sentirsi felici, tuttavia sono consigliati:

  • 14 minuti di musica confortante per sentirsi felici (18%)
  • 16 minuti di musica rilassante per sentirsi rilassati (20,5%)
  • 16 minuti di musica per superare la tristezza (20,5%)
  • 15 minuti di musica motivante per favorire la concentrazione (19%)
  • 17 minuti di musica per gestire la rabbia al meglio (22%)

Lyz Cooper della British Academy of Sound Therapy ha dichiarato:

Ci sono alcune proprietà della musica che influenzano la mente e il corpo. Dedicare un po’ di tempo ogni giorno alla musica, che innesca emozioni diverse, può avere un impatto estremamente benefico sul nostro benessere. L’ascolto di canzoni felici aumenta il flusso sanguigno verso le aree del cervello associate alla ricompensa e diminuisce il flusso verso l’amigdala, la parte di esso associata alla paura.